il Giro Automobilistico d’Italia, storico evento dedicato al mondo dell’automobile, la cui prima edizione risale al 1934, è partito questa mattina dal cuore dell’automobilismo italiano L’edizione 2025, concepita come anteprima della competizione ufficiale che entrerà a calendario dal 2026, ha preso il via con il briefing tecnico giovedì 11 settembre da un luogo iconico per la tradizione automobilistica italiana: il parcheggio del Lingotto a Torino, sotto la celebre pista di collaudo Fiat.
Il Giro Automobilistico d’Italia rappresenta la volontà di fa rivivere la storia dell’automobile, la scelta del Lingotto come punto di partenza è un omaggio a un simbolo dell’ingegno e della passione motoristica del nostro Paese.
Il percorso si articolerà in sei tappe tra Piemonte e Lombardia, con soste in luoghi di grande valore simbolico e culturale, tra cui il Borgo di Ricetto e il Museo del Ghisallo. L’itinerario condurrà gli equipaggi fino a Bormio, sede della serata di gala, per concludersi il 13 settembre nel prestigioso scenario della Villa Reale di Monza.
Quella del 2025 sarà un’edizione non competitiva, pensata come un affascinante tour capace di trasformarsi in un vero e proprio “Museo Dinamico” a cielo aperto. Protagoniste saranno delle vetture iconiche di altissimo pregio, tra cui una Ferrari Dino 206 GT, una Ferrari 512 BBi, una Ferrari Spider California, due Maserati MC20 Cielo, la leggendaria Lancia Stratos, una Bugatti 37/A, un’Alfa Romeo 1900 CSS, una Mercedes 190 SL e una Lancia Flaminia GT Touring Superleggera. Accanto a Tony Fassina, Giorgio Schon e Marco Cajani, prenderà parte al Giro anche Sua Altezza Reale il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, rendendo ancora più esclusiva la manifestazione.
Con l’edizione 2026, il Giro Automobilistico d’Italia tornerà nella sua veste di gara di regolarità, inserita a pieno titolo nel calendario delle competizioni per auto storiche. Il format sarà arricchito da prove di velocità su circuiti selezionati e da momenti di autentica vita da paddock. «Dal prossimo anno il Giro tornerà ad avere una forte connotazione sportiva», sottolinea il Comitato Organizzatore, «ma senza perdere quella dimensione culturale ed esperienziale che lo rende unico».



















