Tutto sommato al rookie della Mercedes Andrea Kimi Antonelli è andata bene: è riuscito a tagliare il traguardo in sesta posizione, per poi essere classificatoin 16° per via di due penalità di 15 secondi complessivi (e due punti sulla patente). Ma in mezzo c’è stato il fattaccio, il contatto che ha messo fuori gioco la Ferrari di Charles Leclerc, per cui Kimi è andato a scusarsi col collega e con la Scuderia. Ma ecco le dichiarazioni del neo-19enne:
Andrea Kimi Antonelli: “L’esito della gara è stato un vero peccato. Il nostro ritmo era davvero alto e mi sentivo benissimo in macchina. Nonostante fossi partito undicesimo, avevo guadagnato diverse posizioni e guardavo avanti per vedere se potevamo entrare nella lotta per il podio. Avremmo sicuramente ottenuto un buon risultato se non fosse stato per l’incidente con Leclerc. Avvicinandomi a Charles, ho visto l’opportunità di provare l’undercut. Abbiamo guadagnato tempo e siamo usciti quasi insieme in pista. Ho cercato di tenere la vettura stretta in curva 3 quando è uscito, ma sfortunatamente, anche se il sovrasterzo da parte mia non era così evidente, non sono riuscito a evitare il contatto mentre lui stava scendendo dalla curva. Mi dispiace per Charles e per la Ferrari, perché non è mai bello buttare fuori qualcuno e concludere la sua gara in questo modo. Ora non vedo l’ora di correre a Monza, la mia seconda gara di casa. Lavorare sul giro singolo è la mia priorità, perché ovviamente partire davanti in ogni Gran Premio sarebbe più vantaggioso per noi. L’aspetto positivo che possiamo trarre da Zandvoort è che il nostro ritmo era sostenuto, quindi continueremo a lavorare sodo e sono sicuro che i risultati arriveranno presto“.
Una cosa non ci piace affatto: sui social contro Antonelli si è scatenata una ridda di accuse, minacce, anche pesanti. Comportamenti da bandire, sicuramente non da sportivi ma da haters, che nulla hanno a che fare con lo sport. Incidente di gara, il ragazzo ha esagerato, come ha sottolineato Leclerc. Forse è stato troppo esaltato come nuovo predestinato e forse non gli ha fatto nemmeno bene partire subito in F1 con un team come la Mercedes, sostituendo non un pilota qualsiasi ma un sette volte campione. Ci vuole poco a perdere il contatto con la realtà. E’ giovane, ha bisogno di tempo e che il suo mentore Toto Wolff gli ricordi che c’è differenza tra correre in pista e giocare alla PlayStation… E’ sicuramente un bravo pilota, ma è comunque un rookie e certi danni non si ripagano semplicemente con un giro nel motorhome Ferrari a chiedere scusa. Anche perché Leclerc è stato costretto al ritiro, lui ha avuto la fortuna di rientrare ai box e completare la gara. Un certo Ayrton Senna avrebbe saputo come rimetterlo in riga e spiegargli le regole, ridimensionandolo un po’…
Barbara Premoli



















