Lando Norris ha vinto il GP d’Australia partendo dalla pole ma il suo successo è arrivato al termine di un’altalena di emozioni, soprattutto nella parte finale. Le condizioni meteo hanno influito in maniera decisiva sullo svolgimento della gara, suddividendola praticamente in tre parti – la prima sul bagnato, poi sull’asciutto e, infine, di nuovo sul bagnato.
La McLaren, che fino a poco dopo metà gara sembrava in grado di conquistare una dominante doppietta, ha rischiato di vedersi sfuggire la vittoria riuscendo comunque a portare entrambi i piloti in zona punti. Per Norris questa è la quinta vittoria della carriera, per il team diretto da Zak Brown e Andrea Stella è il successo numero 190, il dodicesimo in questa gara. Per Norris anche la soddisfazione di aver conquistato il secondo hat-trick – vittoria, pole e giro più veloce in gara – in carriera. Sul podio anche il quattro volte campione del mondo Max Verstappen (Red Bull), secondo a 0”895 dal vincitore, e George Russell, che ha tagliato il traguardo sulla sua Mercedes con un distacco di 8”481.
Sotto una pioggia leggera ma in progressiva attenuazione, al via del giro di formazione tutti i piloti avevano scelto di partire con le intermedie, con l’eccezione di Lance Stroll, che aveva preferito montare un set di gomme da bagnato sulla sua Aston Martin. L’uscita di pista di Isack Hadjar (Racing Bulls) e la conseguente interruzione della procedura di partenza, ritardata di una decina di minuti, ha poi permesso al canadese di uniformarsi ai colleghi. Per i primi sette giri al comando c’è stata un’altra Aston Martin, la DB9 guidata da Bernd Maylander, entrata subito in pista per gli incidenti in cui sono rimasti coinvolti prima l’Alpine di Jack Doohan e poi la Williams di Carlos Sainz. Dalla prima ripartenza fino alla successiva neutralizzazione – ancora un’Aston Martin protagonista, con Fernando Alonso finito a muro – tutti i piloti hanno girato con lo stesso set di intermedie. La seconda neutralizzazione ha innescato il passaggio alle slick, con i sedici piloti ancora in pista che si sono equamente suddivisi fra Medium e Hard, ma il ritorno della pioggia ha impedito di vedere la differenza di rendimento fra le due mescole perché tutti – chi prima chi dopo – sono dovuti tornare a montare le intermedie, mantenute poi fino alla bandiera a scacchi.
Mario Isola, direttore motorsport Pirelli: “Che inizio per la 75° stagione di Formula 1! In poco più di cento minuti abbiamo vissuto tantissime emozioni con un risultato che è rimasto in bilico fino all’ultimo giro non solo per quanto riguarda la lotta per la vittoria ma anche per le altre posizioni nella top 10. Sotto il profilo prettamente tecnico, abbiamo potuto vedere come la versione 2025 della intermedia si sia dimostrata in grado di permettere ai piloti di spingere a fondo e per tanti giri anche su una pista ormai diventata asciutta in traiettoria: soltanto un po’ di graining sull’anteriore sinistra – la più sollecitata su questo tracciato – ma in generale abbiamo notato un degrado molto limitato. Poco da dire, invece, sulle slick perché gli stint sono stati di lunghezza troppo limitata – fra i dieci e i quattordici giri – per poter dare una valutazione completa del loro rendimento. Ora ci prepariamo anche noi per il secondo appuntamento della stagione, in calendario già la prossima settimana a Shanghai, una pista molto diversa da questa di Melbourne, dove troveremo un asfalto tutto nuovo da scoprire, proprio in occasione di un weekend Sprint: una sfida in più già alla seconda gara”.