Il GP del Canada riporta la F1 in Nord America dopo due gare consecutive in Europa, Imola e Monaco. Cambia quindi il continente ma non cambiano le mescole scelte per la nona prova stagionale, visto che, come nelle due ultime gare, anche a Montreal sarà di scena il tris più morbido della gamma 2024, composto da C3 come Hard, C4 come Medium e C5 come Soft. È una conferma per la pista canadese, un tracciato semi-permanente situato sull’isola artificiale di Notre-Dame, creata per l’Expo Universale del 1967.
Lunga 4,361 chilometri e intitolata alla memoria di Gilles Villeneuve, la pista è composta da sei curve a sinistra e otto a destra ed è fra quelle con la velocità media più bassa di tutta la stagione. Stabilità in frenata e trazione in uscita dalle chicane e dalle curve più lente – c’è anche un tornante da affrontare prima di un rettilineo lunghissimo – sono fondamentali per essere competitivi, così come l’agilità nei cambi di direzione. A differenza di Monaco, a Montreal i sorpassi sono possibili, soprattutto in fondo al rettilineo che porta all’ultima chicane, alla cui uscita c’è quel Muro dei Campioni che ha assunto questa denominazione dopo che, nell’edizione1999, tre campioni del mondo – Damon Hill, Michael Schumacher e Jacques Villeneuve – terminarono la loro corsa schiantandosi contro le barriere di protezione.
Una delle novità di quest’anno sarà l’asfalto, completamente rifatto così come sono stati sostituiti i cordoli. Sulla carta, le caratteristiche di bassa rugosità e, quindi, aderenza ridotta dovrebbero essere state mantenute e la prima controprova la si avrà dalle misurazioni che i tecnici Pirelli effettueranno mercoledì. Bisogna tenere presente che la pista è solitamente usata soltanto dai montrealesi per delle passeggiate a piedi o in bicicletta; quindi, ogni anno i tempi sul giro si abbassano in maniera molto significativa man mano che le vetture girano. È inoltre possibile che, soprattutto il venerdì, il graining possa manifestarsi, in particolare sui composti più morbidi. Le forze laterali esercitate sui pneumatici sono molto limitate mentre sono più rilevanti quelle longitudinali ma, in assoluto, Montreal è uno degli appuntamenti più gentili con i pneumatici di tutta la stagione.
Anche se non ai livelli di Monaco, anche a Montreal il tempo sul giro in qualifica lo si ottiene limando ogni spazio possibile nei passaggi vicino alle barriere di protezione e nei passaggi sui cordoli, quindi un altro fattore rilevante è la fiducia dei piloti che si riacquista giro dopo giro. Ogni errore ovviamente si può pagare a caro prezzo, ancor di più quest’anno visto che in uno dei punti dove era più facile finire fuori pista – la chicane fra la curva 4 e la 5 – la via di fuga ora è in erba mentre prima era in asfalto.
L’edizione 2023 ha visto protagoniste tutte le mescole da asciutto, con un mix di strategie fra piloti che hanno scelto il doppio pit-stop (come i tre sul podio) e chi invece ha puntato sulla sosta singola, cercando di allungare il più possibile il primo stint. Va infatti considerato che la comparsa della safety-car è molto frequente e che quindi una prima parte di gara più lunga offre maggiori possibilità di minimizzare il tempo perso per il cambio gomme Un’altra incognita tradizionale dell’appuntamento nel Québec è legata alle condizioni meteo, molto mutevoli anche all’inizio del mese di giugno. Non soltanto si può passare da giornate di pioggia fredde e ventose e ad altre assolate e calde ma anche nell’arco dello stesso giorno ci possono essere escursioni termiche importanti.
Il Gran Premio del Canada è parte della massima competizione automobilistica dal 1967 ed è stato ospitato su tre tracciati diversi. Oltre all’attuale, si è infatti corso otto volte a Mosport, in Ontario, e due a Mont-Tremblant, poco meno di 150 chilometri a nord di Montreal, sempre in Québec. In totale sono state 52 le edizioni disputate e due piloti – Michael Schumacher e Lewis Hamilton – si dividono il primato di successi con sette vittorie a testa e anche delle pole position (sei ciascuno). Fra i costruttori, la McLaren è regina di vittorie (13) e di pole (11) mentre la Ferrari primeggia come piazzamenti sul podio (37).