E’ stato un fine settimana sensazionale quello di Imola, sia numericamente sia dal punto di vista qualitativo riuscendo a superare ogni previsione. Certi, i conti si fanno dopo alcuni giorni dalla conclusione della manifestazione, analizzando sia i lati positivi sia le criticità, ma a oggi i riscontri positivi sono numerosi. I miei personali complimenti sono rivolti tutti alla squadra di Formula Imola che, dopo un mese intenso, tra il FIA WEC e il trentennale Senna, ha superato in modo eccezionale anche il Gran Premio di Formula 1.
Un plauso speciale va a tutto il pubblico che ha gremito l’Autodromo. Come al solito sono stati i “numeri 1” e i veri vincitori di questo evento. Fino alla fine sono stati protagonisti di un tifo pulito e sportivo, acclamando e applaudendo tutti i piloti. In questi tre giorni si è respirata un’atmosfera di festa, grazie anche a un clima primaverile caratterizzato da giornate di sole. Si è sentita la voglia di tornare a vivere lo sport e il motorsport come un tempo.
Da punto di vista sportivo è mancato lo spettacolo in pista in un gran premio vinto, ancora una volta, da Max Verstappen su Red Bull. Nella prima parte di gara ha fatto tutto quello che voleva, riuscendo poi a gestire il vantaggio nonostante il problema sul finale. Straordinaria la gara di Lando Norris, ottimo secondo con una McLaren forte sia in qualifica sia in gara, con Charles Leclerc ottimo terzo. Forse ci si aspettava qualcosa in più dalla Ferrari, ma i risultati sono in linea con gli sviluppi.
Abbiamo assistito a un compattamento importante verso l’alto delle prestazioni con McLaren e Ferrari, in particolare che hanno ridotto leggermente il divario dai diretti avversari. La lotta per la zona punti e per il podio diventa più agguerrito. Certamente la Red Bull e Verstappen restano i punti di riferimento: senza problemi giravano con un ritmo migliore tra i 3 e 5 decimi rispetto alla concorrenza. Questo ha permesso loro di gestire la gara nonostante il problema. Mercedes, sesta e settima al traguardo, è cresciuta in linea con gli altri team. E adesso subito a Monaco, circuito particolare, non facile e completamente diverso da Imola.
Gian Carlo Minardi