Dopo il GP dell’Arabia Saudita, al di là dei primi due in classifica (Verstappen e Perez) siamo di fronte a un campionato molto tirato, sia in qualifica sia in gara. Alla fine la scelta di Leclerc (che ha puntato su un maggiore carico aerodinamico) ha pagato arrivando ad appena 18” dal vincitore Max Verstappen, aggiudicandosi anche il giro più veloce conquistato all’ultimo giro strappandolo a Lewis Hamilton. Un risultato anche questo che va letto come un segnale positivo in quanto conquistato con gomme medie con all’attivo già 35 passaggi. La Ferrari, in condizioni di poca benzina, ha dimostrato di aver fatto un passo avanti rispetto all’anno passato, mentre a pieno carico non è ancora all’altezza della concorrenza. Ottima prestazione anche da parte di Oscar Piastri (McLaren) così come per Fernando Alonso (Aston Martin), mentre sottotono le Mercedes con Russell e Hamilton.
Molto bravo Oliver Bearman, al suo debutto in Formula 1 al volante della Ferrari. In qualifica ha mancato la Q3 per appena 36 millesimi e in gara ha conquistato il settimo posto. Un risultato incredibile considerando il pochissimo tempo avuto a disposizione. Anche lui ha firmato la sua miglior prestazione in gara all’ultimo passaggio. Un risultato positivo per la Ferrari stessa, ma anche per la FDA. A questo punto alcune considerazioni sono necessarie.
Fine settimana positivo anche per Sergio Perez che ha chiuso ad appena 8” dal compagno (diventati 13” per la penalità di 5”). Un miglioramento notevole rispetto alla gara di apertura della stagione. Da segnalare il decimo posto di Hulkenberg. Questa è una pista che non penalizza chi ha problemi di carico e il motore Ferrari li ha certamente aiutati. Ben diversa è la situazione in casa Alpine. Purtroppo il risultato non mi stupisce del tutto poiché è un team che da diversi mesi è in balia di cambiamenti e forte instabilità. Fattori che poi hanno ripercussioni sui risultati in pista. Certamente Alpine/Renault non sono in F1 per essere fanalino di coda…
Gian Carlo Minardi