La gara più attesa dell’anno è arrivata: la F1 ritorna a Las Vegas a 41 anni di distanza dall’ultima volta, e il Gran Premio promette di essere uno dei più grandi spettacoli della stagione. Nel 1981 e nel 1982 si corse a Las Vegas il Caesars Palace Grand Prix, disputato su un tortuoso circuito ricavato nel parcheggio del celebre hotel, mentre per il ritorno in Nevada la F1 si è regalata un tracciato tutto nuovo: 6,2 chilometri che includono la Vegas Strip passando in rassegna alcuni dei luoghi più iconici della città.
La prima curva arriva poco dopo la linea del traguardo: si tratta di uno stretto tornante a sinistra seguito da una serie di curve tecniche che portano su uno dei due lunghi rettilinei – dove si trova la prima delle due zone DRS – che termina con la brusca frenata di curva 5. Nel secondo settore la parola chiave è “velocità”: i piloti accelereranno dopo curva 9 e affronteranno una secca piega a sinistra imboccando poi il dritto da 1,9 km che percorre la celebre Strip – seconda zona DRS – in fondo al quale c’è la stretta chicane delle curve 14-15-16 che rimanda sul rettilineo principale.
Programma. Si tratta della terza gara stagionale negli Stati Uniti, ma quella di Las Vegas è la prima della storia ad essere disputata in notturna in terra americana. Questo comporta uno stravolgimento degli orari delle sessioni. L’azione in pista inizierà nella sera del giovedì sera per proseguire oltre la mezzanotte. Alle 24 nella notte tra venerdì e sabato ci saranno le qualifiche mentre la corsa prenderà il via 22 ore più tardi, alle dieci di sera locali del sabato. Era dal Gran Premio del Sudafrica 1985 che non si gareggiava di sabato anche se per gli spettatori europei sarà come assistere a una gara in estremo oriente, con il via alle sette del mattino della domenica.
Condizioni ambientali. Paradossalmente, dal momento che si gareggia nel deserto del Nevada, le condizioni ambientali a Las Vegas si attendono insolitamente fredde. Le vetture saranno in pista con una temperatura dell’asfalto che non dovrebbe superare i 15 gradi (come nei test invernali in Europa), mentre quella ambientale potrebbe essere anche più bassa e per questo riuscire a mettere le gomme nella corretta finestra di funzionamento potrà fare una grande differenza. Ci sarà da divertirsi.
Frédéric Vasseur – Team Principal: “Siamo felici che la F1 torni protagonista a Las Vegas a oltre 40 anni di distanza dall’ultima volta. Il nostro sport nell’ultimo lustro è diventato sempre più popolare in America e il fatto che in questa stagione ci troviamo a correre per la terza volta negli Stati Uniti è una conferma di questa nuova epoca d’oro per la Formula 1 oltreoceano. Gli USA per Ferrari sono una terra speciale, nella quale troviamo sempre tanto affetto, ed è anche per questo che abbiamo dedicato una livrea speciale a questa gara. Dal punto di vista tecnico troviamo un circuito completamente nuovo e con temperature che si attendono molto basse, diverse da quelle di qualunque altra tappa del calendario. Per questo aver fatto bene i compiti a casa prima del Gran Premio – nei meeting così come al simulatore – sarà fondamentale per massimizzare il potenziale di piloti e vettura. La simulazione aiuta infatti a preparare al meglio la gestione delle tante incognite e quando è efficace permette di acquisire un vantaggio competitivo perché lascia i piloti liberi di prendere confidenza con la pista. Da sempre Charles è molto competitivo su questo tipo di tracciati, dove è necessario sfiorare i muretti, e Carlos ha dimostrato a Singapore di non essere da meno. Siamo fiduciosi che avremo delle carte da giocarci, lo dobbiamo fare supportando i nostri piloti e mettendoli in condizione di lottare per i risultati che sappiamo essere alla nostra portata”.