In un fine settimana condizionato da una Red Bull non perfetta, abbiamo assistito a un GP di Singapore tiratissimo, con quattro macchine in piena lotta per la vittoria. E’ stata una gara molto tattica come ci si poteva aspettare viste le caratteristiche della pista di Marina Bay, dove non sono mancati i colpi di scena.
La Ferrari ha sorpreso tutti conquistando pole position e vittoria degne dei migliori anni. Carlos Sainz è stato protagonista di una corsa fantastica in cui non ha ceduto neanche un millesimo alla concorrenza, nonostante una strategia rischiosa. Tra Sainz e Norris c’è una bellissima amicizia e si conoscono molto bene, visti i trascorsi in McLaren, ma non credo che negli ultimi giri abbia volutamente rallentato per dare la possibilità a Lando di avere il DRS per difendersi da un agguerritissimo Russell. In quel momento non aveva il completo controllo sulle gomme avendo percorso già oltre 40 giri con le hard.
La Mercedes ha tentato una strategia aggressiva per cercare di sopravanzare la Ferrari e puntare alla vittoria. Purtroppo, Russell ha commesso un errore grave. In un quel momento si trovava marcato da Lewis Hamilton, determinato a passarlo, e al tempo stesso stava provando a sopravanzare Norris: al 59° e 60° passaggio si è reso protagonista di due giri fantastici mettendo l’avversario alla frutta, che è arrivato lungo concludendo la gara a muro, lasciando il podio nelle mani di Hamilton. Un errore grave, che fa parte delle corse, soprattutto in una così tirata.
Da capire cosa sia successo in casa Red Bull: inspiegabilmente ha accusato il colpo in un circuito, sulla carta, a lei favorevole. Mistero se la causa è da ricercare nell’introduzione della TD018 – ennesimo cambiamento in corsa – o da motivazioni tecniche. Ancora una volta le previsioni pre-GP sono state disattese e questo è certamente un aspetto positivo per lo spettacolo.
Bravo Lawson che col nono posto regala punti importanti all’AlphaTauri, e Kevin Magnussen che agguanta la top-10 grazie all’uscita di Russell. De segnalare anche la buona prestazione da parte di Alpine, con Gasly in sesta posizione, alle spalle di Max Vestappen e davanti alla McLaren di Oscar Piastri. Dal ritiro di Ocon e l’introduzione della VSC, la decisione di Mercedes di far rientrare i due piloti, regalandoci così un finale al cardiopalma.
Gian Carlo Minardi