Ancora una vittoria per Max Verstappen ma a Imola Lando Norris è andato molto vicino a bissare il successo ottenuto a Miami quindici giorni fa: fra qualifiche e gara, il distacco fra il pilota della Red Bull e quello della McLaren è solo di 816 millesimi di secondo (91 in qualifica, 725 in gara). Sul terzo gradino del podio è salito il ferrarista Charles Leclerc, con i primi tre piloti racchiusi in meno di 8 secondi di distacco (7”916). Questa è stata la 59° vittoria per Verstappen, la terza consecutiva (2021, 2022 e 2024) a Imola eguagliando così il primato di Michael Schumacher (2002-2004), e la 118° per la Red Bull.
Alla partenza quindici piloti hanno scelto la Medium come mescola per il primo stint. Tre – Perez, Sargeant e Zhou – hanno optato per la Hard mentre Alonso, che partiva dalla pitlane, e Gasly hanno azzardato la Soft. Come ampiamente previsto, è stata una gara da un pit-stop, con Medium e Hard assolute protagoniste. La scelta di partire con la Soft non ha infatti pagato in alcun modo, costringendo entrambi i piloti sopra citati a effettuare una sosta supplementare. Lo spagnolo dell’Aston Martin alla fine – mancavano tre giri – ha rimontato un set di Soft, probabilmente per togliersi lo sfizio del giro più veloce in gara non riuscendo però a strapparlo a George Russell che, a sua volta, aveva effettuato una sosta supplementare al giro 52 proprio con questo obiettivo, riuscendo così a dare alla Mercedes un punto iridato in più. Il primato del singolo stint più lungo in assoluto va a Valtteri Bottas (Sauber), non nuovo a queste imprese, che ha percorso ben 54 dei 62 giri totali (ha terminato la corsa doppiato) con la C3 mentre Kevin Magnussen (Haas) e Lance Stroll (Aston Martin) hanno stabilito il primato con la C4, allungando fino al giro 37 il loro primo stint.
Mario Isola, direttore motorsport Pirelli: “Una gara molto serrata, senza picchi di emozione per larga parte ma accesasi nel finale grazie alla rimonta di Norris su Verstappen. Su una pista vecchio stile come Imola i sorpassi sono sempre stati difficili e anche l’edizione 2024 non ha fatto eccezione. La strategia imperniata su una sola sosta è stata secondo le previsioni quella più veloce e più utilizzata, col primo stint completato con la Medium e il secondo con la Hard. Entrambe le mescole si sono comportate piuttosto bene, nonostante il fatto che – soprattutto nelle prime posizioni – i piloti abbiano spinto praticamente per tutta la corsa, con temperature dell’asfalto che, sia pur in presenza di qualche nuvola, hanno oscillato fra i 43 e i 50 °C. L’andamento della gara ha confermato che la finestra prevista per il pit-stop era quella giusta: infatti, chi ha anticipato molto si è poi trovato in difficoltà nel finale. Il degrado, infatti, non è stato elevatissimo perché di graining se n’è visto poco. Infine, lasciatemi fare i complimenti allo stupendo pubblico di Imola che, con la sua passione, ha offerto una volta di più uno spettacolo straordinario sulle tribune che, ne sono sicuro, ha entusiasmato piloti e squadre”.