Stefano Domenicali, Presidente e CEO di Formula 1, ha tenuto a battesimo l’iniziativa “Ogni pilota un albero”, piantando abilmente il primo alberello nella zona interna della curva Ascari. Alla cerimonia hanno presenziato anche il Generale di Brigata Simonetta De Guz, Comandante del Comando Regione Forestale Lombardia, i Tenenti Colonnello Sandra Martinelli, Vincenzo Andria e Silvia Biondini; Geronimo La Russa, presidente di AC Milano, Giuseppe Redaelli, Presidente SIAS e Federico Romani, Presidente Consiglio Regionale Lombardia.
In occasione del GP d’Italia di F1, sono state infatti messe a dimora 20 giovani piante autoctone – fornite dai Centri Nazionali per la Biodiversità dei Carabinieri – pari al numero dei piloti di F1. Tale iniziativa, che prende spunto dal protocollo d’intesa siglato tra ACI e Arma dei Carabinieri, per la realizzazione di una campagna di comunicazione condivisa su educazione e sicurezza stradale nonché per l’attuazione di una strategia a difesa dell’ambiente, si inserisce nel progetto nazionale più ampio “Un albero per il futuro”, avviato nel 2021, che mira a realizzare un bosco diffuso della legalità in Italia, con l’obiettivo di mettere dimora, in pochi anni, 50.000 piante, tutte geolocalizzate, per sensibilizzare la collettività sugli effetti della crisi climatica in atto.
La messa a dimora di queste piante assume, inoltre, particolare valore e significato, collocandosi nell’avvio delle attività volte al recupero delle aree dell’Autodromo pesantemente danneggiate dal violento nubifragio che in luglio si è abbattuto sulla città di Monza, in particolare proprio sulla zona interna della curva Ascari dove eravamo ieri per l’evento: vedere ciò che resta di quel magnifico bosco, vedere i tronchi tagliati e i trucioli sul terreno è un colpo al cuore, credeteci.
Stefano Domenicali si è poi recato, nel pomeriggio all’Ospedale San Gerardo nell’ambito del progetto Awabot della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, dell’Associazione teatrale Il Veliero e dell’Associazione Sportiva Silvia Tremolada Onlus. Grazie a questo progetto alcuni giovani pazienti hanno avuto l’occasione di incontrare i campioni della Formula 1 grazie al collegamento video effettuato attraverso un robottino, una sorta di schermo su ruote, in movimento nel paddock.
Impegni, innumerevoli e agenda fittissima in questo weekend monzese per Stefano Domenicali, che anche in questo dimostra la sua unicità: passare dalla gestione prettamente burocratica e istituzionale che gli compete come CEO della F1 all’essere umano sensibile e coi piedi per terra. Nel bosco, mentre altri osservavano o hanno sfiorato la vanga solo a favore di fotografi, lui si è piegato e ha fatto quello che fa normalmente chiunque di noi in giardino. E, dopo aver posato la prima piantina e averla ricoperta con cura, l’ha accarezzata e ha chiesto dell’acqua, perché le piante appena posate vanno bagnate. Lo scriviamo pur sapendo che arriveranno commenti e battute a raffica – che ci scivolano addosso – ma con tanti Stefano Domenicali avremmo un mondo più vero e pulito. Lasciamolo lavorare perché, piaccia o no, lui la stessa cura la sta mettendo nel progetto F1. Occupandosi di business e contratti, ovviamente – perché le aziende devono fruttare, altrimenti falliscono e lui è a capo della baracca – ma senza mai perdere di vista la realtà. Uno che non ha paura di sporcarsi le mani con la terra, perché sono ben altre le cose che sporcano.
Barbara Premoli