Giro di boa del campionato MotoGP con il GP Austria, nello stesso impianto che a inizio luglio ha ospitato la Formula 1. Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti del Mondiale MotoGP, la pista austriaca rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 si è meritato un indice di difficoltà di 6. Rispetto al layout in uso in Formula 1, dal 2022 per aumentare la sicurezza delle moto alla curva 2 è stata introdotta una chicane. I piloti si trovano così a fronteggiare una combinazione destra-sinistra che mette alla prova la loro abilità ed offre nuove possibilità di sorpasso, rendendo però ancora più stressante il GP per gli impianti frenanti, a causa di questa staccata aggiuntiva.
Secondo l’Environmental Performance Index, uno studio realizzato dal World Economic Forum in collaborazione con le università di Yale e Columbia e costruito attraverso 32 indicatori, l’Austria è il 6° Paese più pulito al mondo. Merito di uno degli standard di inquinamento dell’aria e di gestione dei rifiuti più severi d’Europa. Alla questione ambientale Brembo è molto attenta come dimostrano le nuove pastiglie Greenance, il cui nome esprime la volontà di coniugare prestazioni (performance) e sostenibilità (green). Queste pastiglie della gamma Aftermarket offrono migliori prestazioni, grazie ad una maggiore stabilità del coefficiente d’attrito alle alte temperature e alle alte velocità e a un coefficiente d’attrito medio più alto del 10 per cento. Le mescole delle pastiglie Greenance sono inoltre formulate senza rame e nichel e nella variante con mescole ceramiche sono pure prive di amianto e antimonio. A tutto ciò si unisce l’eliminazione del gas metano nel processo produttivo che permetterà di ridurre, una volta a regime, di 176 tonnellate all’anno l’emissione di CO2.
I piloti della MotoGP usano i freni al Red Bull Ring 8 volte al giro, per un totale di 30 secondi, equivalenti al 34 per cento della durata complessiva della gara. È l’unico GP in Europa in cui l’impianto frenante è operativo per più di un terzo della gara e ciò spiega l’enorme stress a cui è sottoposto, complice anche il caldo di metà agosto. Le frenate più dure sono quasi tutte concentrate nelle prime 4 curve: per ciascuna di esse le moto perdono almeno 160 km/h, con una punta di 213 km/h alla curva iniziale, grazie a frenate di almeno 4 secondi che elevano ad oltre 11 bar la pressione del liquido freni Brembo. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera le 1,2 tonnellate, inferiori di poco solo al dato del GP del Qatar.
Delle 8 frenate del Red Bull Ring 4 sono classificate come impegnative per i freni, 2 sono di media difficoltà e altrettante sono scarsamente impegnative. La staccata più dura è quella alla curva 4, nonostante non costituisca il punto in cui si raggiunge la velocità massima: le MotoGP passano da 298 km/h a 88 km/h in 6 secondi durante i quali percorrono 292 metri subendo una decelerazione di 1,5 g. Il carico sulla leva Brembo è di 6 kg mentre la pressione del liquido freno è di 11,5 bar.