Max Verstappen ha concluso in prima posizione tutte le sessioni del GP d’Austria, ottenendo il massimo punteggio possibile (34 punti) in questo nono appuntamento del Campionato. Il pilota olandese si è permesso il lusso di effettuare un pit-stop non pianificato quando mancavano due giri alla fine per accaparrarsi anche il punto addizionale destinato all’autore del giro più veloce in gara.
Due volte sul podio è salito anche Sergio Perez che, dopo il secondo posto nella Sprint Race, è stato oggi autore di una bella rimonta che gli ha permesso di chiudere in terza posizione. Doppio podio anche per i piloti della Scuderia Ferrari: ieri Carlos Sainz aveva finito la gara breve al terzo posto, oggi Charles Leclerc si è piazzato alle spalle del vincitore, salendo così sul podio per la seconda volta nella stagione e dando alla sua squadra l’ottocentesimo piazzamento fra i primi tre della sua storia.
La gara si è svolta su pista asciutta e con temperature – aria 24 °C, asfalto 32 °C – leggermente inferiori a quelle di venerdì pomeriggio. Dal punto di vista delle strategie sono state rispettate le previsioni della vigilia. La Soft (C5) non è stata praticamente mai utilizzata, se non per l’assalto finale di Verstappen al giro più veloce. I chilometri percorsi sono stati così suddivisi in maniera abbastanza equa fra le due mescole Hard (C3, 54,55% dei giri completati) e Medium (C4, 45,3%). Anche in termini di numero di soste e di finestre di effettuazione le previsioni sono state rispettate, con il doppio pit-stop come strategia più veloce, in particolare quella che prevedeva l’utilizzo di due set di Medium e uno di Hard. Lo stint più lungo è stato di 36 giri, completati da Kevin Magnussen con le Hard mentre con le Medium il primato è stato stabilito da Nyck De Vries (33).
Mario Isola, direttore motorsport: “Un Gran Premio che ha visto sì un pilota dominare la scena dall’inizio alla fine ma che ha vissuto momenti emozionanti nella lotta fra gli altri diciannove piloti. Dal nostro punto di vista, il bilancio è positivo. Le simulazioni della vigilia hanno avuto riscontro in pista, in tutte le condizioni che abbiamo visto alternarsi da venerdì a oggi. Sapevamo che la Soft non fosse una mescola idonea per la gara ma Medium e Hard hanno permesso ai protagonisti al volante di spingere ed attaccare quando era necessario, dimostrando livelli di degrado sufficientemente differenziati fra loro e senza accusare surriscaldamento eccessivo. Anche in termini di strategie, le previsioni sono state rispettate, con la VSC intervenuta al giro 15 che non ha influito in termini di numero di soste ma ha soltanto aperto un’opzione alternativa in termini di finestra per effettuare il primo pit-stop. I primi quattro classificati hanno scelto di percorrere due stint con le Medium e uno con le Hard – non conto il pit-stop finale di Verstappen perché non rilevante in quest’analisi – mentre chi sin dal venerdì aveva preferito tenersi due set di C3, in maggioranza ha scelto di usarli entrambi insieme ad un set di Medium”.
Il prossimo fine settimana la F1 correrà a Silverstone, uno dei circuiti storici del campionato che ha ospitato 57 Gran Premi dal 1950. Dal 7 al 9 luglio i team utilizzeranno al GP della Gran Bretagna, uno dei più sfidanti per i pneumatici, la mescola C1 come P Zero White hard, C2 come P Zero Yellow medium e C3 come P Zero Red soft. Pirelli rimarrà nel Northamptonshire anche martedì 11 e mercoledì 12 luglio con Red Bull, Haas e Williams per due giorni di test di sviluppo dei pneumatici slick senza termocoperte.