Per il GP di Singapore Pirelli ha scelto il tris di mescole più morbide (la stessa scelta è stata adottata, l’ultima volta, in Austria): C3 come P Zero White hard, C4 come P Zero Yellow medium e C5 come P Zero Red soft. L’azienda italiana Dromo ha posato quest’anno a Singapore un nuovo asfalto. La superficie non è liscia come l’aggregato normalmente utilizzato sui circuiti cittadini perché è stato realizzato appositamente in vista del gran premio. Essendo un tracciato cittadino, il circuito di Marina Bay viene percorso dal normale traffico automobilistico per la maggior parte del tempo e la superficie ha elementi tipici del tradizionale arredo urbano come le linee bianche e i tombini. Ci si aspetta un alto livello di evoluzione dell’asfalto dovuto anche al fatto che non ci sono molte gare di contorno che possono favorire la gommatura. Il GP inizierà alle 20.00 ora locale (GMT +8). Le temperature della pista sono generalmente stabili per gran parte della gara. Assieme all’altissima umidità, rappresentano una sfida fisica per i piloti oltre che per le monoposto e ovviamente le gomme, a causa del possibile degrado termico.
MARIO ISOLA, DIRETTORE MOTORSPORT: “Le spettacolari azioni in notturna sulle strade di Singapore ci sono mancate! Ci troviamo davanti a una gara quasi totalmente nuova perché gli pneumatici da 18 pollici hanno mescole e strutture completamente differenti da quelle di tre anni fa e sul circuito è stato posato quest’anno un nuovo asfalto. Il tracciato di Marina Bay è composto da 23 curve lente e quindi è fondamentale ottimizzare la trazione. Porteremo a Singapore le tre mescole più morbide della gamma per garantire un’ottima aderenza in un circuito particolarmente tortuoso dove i piloti hanno bisogno della massima precisione per affrontare una delle tappe fisicamente e tecnicamente più impegnative della stagione. La chiave del successo sarà riuscire a gestire gli pneumatici posteriori per assicurare la ripresa necessaria. Le nuove monoposto tendono a sottosterzare, pertanto sarà ancora più importante trovare un giusto bilanciamento nel set-up per stabilizzare l’avantreno, senza compromettere la trazione posteriore”.