In Belgio al primo posto c’era la sicurezza e questa è stata salvaguardata. La decisione di non correre è stata intelligente poiché la visibilità era praticamente nulla. Il serpentone delle vetture si è dovuto allungare per cercare di intravedere qualcosa, poiché neanche la luce posteriore delle vetture era più visibile. Forse questa decisione è arrivata con qualche ora di ritardo, ma capisco anche la necessità degli organizzatori di far partire la gara per salvaguardare la parte economica. A volte è troppo facile criticare. Onestamente l’unica nota negativa, per me, è stata l’attribuzione dei punti. La Williams ha fatto certamente bingo con entrambe le vetture a punti e Russell a podio alle spalle di Verstappen, ma così facendo si può aver falsata la classifica Costruttori (e quindi l’attribuzione dei diritti televisivi ai team) e la corsa al Mondiale.
Tutto questo mi riporta indietro al 1985, sempre in occasione del GP del Belgio a Spa-Francorchamps. In quell’occasione avevamo avuto un meteo completamente opposto con un caldo assolutamente anomalo. Nei giorni precedenti alla gara era stato rifatto il mando stradale. La potenza delle Formula 1 spinte dai motori turbo aveva fatto saltare via il nuovo manto creando una situazione di grande pericolo. In quella circostanza il fine settimana venne sospeso fin dal venerdì e recuperato successivamente nel mese di settembre. Coi calendari di oggi è impossibile pensare ad una soluzione simile. Pertanto, sono d’accordo al 90% con la decisione presa. Manca quel 10% che è legato all’attribuzione dei punti. Non resta che guardare avanti, all’Olanda.
Gian Carlo Minardi