Secondo i tecnici Brembo il Red Bull Ring rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3, identico a quello ottenuto da altre piste come Budapest e Zandvoort. Il tracciato austriaco è l’unico del Mondiale in cui un giro è completato in meno di 64 secondi, anche se l’anno scorso, complice la pioggia, la pole del GP Stiria fu ottenuta superando i 79 secondi, un crono che non si vedeva dal 1998. Solo 3 frenate infatti prevedono un ricorso ai freni superiore al secondo.
Pinze monoblocco, un’invenzione firmata Brembo
Brembo realizza pinze freno in alluminio-litio a 6 pistoni (valore massimo stabilito dal regolamento) per 8 dei team del Mondiale 2021. Le pinze monoblocco sono state introdotte nelle competizioni proprio da Brembo, nella seconda metà degli anni 80, sulle Ferrari F187/88C di Michele Alboreto e Gerhard Berger. Per la stagione 2021, ciascun team, in funzione delle esigenze specifiche della vettura, definisce insieme agli ingegneri Brembo il rapporto ottimale tra peso e rigidezza che dovranno avere le pinze freno. Per ciascuna scuderia lo sviluppo dell’impianto frenante avviene in maniera totalmente autonoma e separata, così da preservare i segreti industriali.
Pinze con canalizzazioni interne anche per le auto stradali
Dopo aver accertato in pista la bontà delle pinze monoblocco, Brembo le ha trasferite sulla produzione di serie che oggi caratterizzano le più prestigiose e diffuse vetture sportive. Una sfida ulteriore per i grandi quantitativi da realizzare e per la durata, pari all’intera vita della vettura richiesta alle pinze stradali. Una qualità che contraddistingue le pinze Brembo della famiglia B-M, progettate per chi desidera il massimo dalla propria automobile. Lavorate da un grezzo di alluminio fuso con un processo di fusione con tecnologia 4D e con le canalizzazioni del fluido interne, anziché le convenzionali connessioni a tubo rigido esterno, queste pinze garantiscono una eccezionale rigidità e deformazione. Grazie a questa tecnologia le caratteristiche tecniche delle B-M4, B-M6 e B-M8 sono simili a quelle delle pinze racing ricavate dal pieno o forgiate. Dai un’occhiata a tutti i vantaggi dei sistemi frenanti B-M.
Due frenate 5 secondi, le altre cinque 5 secondi
Solo alle curve 2, 5 e 8 della pista austriaca i piloti di F.1 non hanno la necessità di utilizzare i freni. In media in un intero giro l’impianto frenante è attivo per 10 secondi e spiccioli. Solo Imola ha fatto registrare un valore più basso, nonostante abbia 8 frenate contro le 7 del Red Bull Ring. La differenza tra le due piste è dovuta alle frenate delle curve 3 e 4 che richiedono un impegno superiore ai 2 secondi e mezzo mentre sulla pista italiana anche la frenata più dura non supera il secondo e 9 decimi. Dalla partenza alla bandiera a scacchi i freni in Austria sono in funzione per 11 minuti e una cinquantina di secondi, pari al 16 per cento della gara.
Per i piloti un carico sul pedale di oltre 100 kg il loro peso
Delle 7 frenate del GP Stiria 3 sono considerate altamente impegnative per i freni e le restanti 4 sono light. La più temuta è la curva 3 perché i piloti affrontano un rallentamento di poco meno di 250 km/h, passando da 331 km/h a 84 km/h. Per riuscirci hanno bisogno di 2 secondi e 67 centesimi di secondo durante i quali esercitano un carico di 176 kg e subiscono una decelerazione di 5,3 g mentre le monoposto percorrono 130 metri.
Redazione MotoriNoLimits