Dopo un anno sabbatico, le F1 tornano a sfrecciare tra le strade di Baku per la quinta edizione in sei anni. Il tracciato azero rientra nella categoria dei circuiti altamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, identico alla pista di Sakhir. Il layout prevede 4 curve iniziali a 90 gradi in cui i freni sono soggetti a grandi sollecitazioni e le successive in cui l’angolazione cambia di continuo e di conseguenza anche l’impiego dei freni. Il tracciato presenta anche molte curve tecniche, come la 8 vicina alle fortificazioni della città vecchia, in cui non si può sbagliare.
Oltre alle pinze in alluminio-litio e ai dischi in carbonio, Brembo fornisce ai team anche le pastiglie, anch’esse in carbonio: ben 5 le varianti per i freni anteriori, 2 per quelli posteriori. Tra loro si distinguono per le specifiche del materiale impiegato, la ventilazione interna e la geometria. La lunghezza di ciascuna pastiglia è compresa tra i 160 e i 190 mm e l’area tra i 50 e i 90 cm2 mentre il peso varia dai 150 ai 300 grammi. Il coefficiente d’attrito è 0,5 e la temperatura d’esercizio è la stessa dei dischi, avendo entrambi conducibilità molto elevata, essendo a contatto diretto e composti da materiali simili.
Un catalogo infinito di pastiglie per auto stradali
Grazie all’esperienza maturata in 46 anni di Formula 1 e alla collaborazione con le Case automobilistiche, Brembo realizza una gamma di pastiglie per le auto stradali che assicurano la massima sicurezza in frenata. La continua ricerca e gli accurati test in laboratorio e su strada hanno permesso di produrre oltre 100 mescole differenti. L’obiettivo è di offrire la soluzione più adatta per ogni tipo di vettura e per ogni guida, sia in termini di performance che di comfort, assicurando anche la massima silenziosità. Sono addirittura 1.400 i riferimenti differenti realizzati da Brembo, destinati a coprire oltre il 98 per cento del parco auto circolante in Europa. Cerca nel catalogo Brembo le pastiglie per la tua auto.
Ogni giro si frena 20 secondi
Complice una lunghezza di 6 km e le 11 frenate, i freni sono in funzione per poco meno di 20 secondi al giro: è il doppio rispetto alla pista di Imola mentre il surplus su Monaco è di un secondo e 2 decimi. Ciò nonostante a Baku il carico sul pedale del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi è inferiore, 53 tonnellate e mezza. In 5 delle 11 frenate infatti il carico non arriva nemmeno a 90 kg, anche se in una di queste la decelerazione è di 3,8 g e la frenata si protrae per 1,86 secondi. In 4 frenate invece l’impianto è operativo per oltre 2,13 secondi, anche se il carico sul pedale tocca un picco di 166 kg e negli altri casi non supera i 140 kg.
Dopo il traguardo 5,5 g di decelerazione
Delle 11 frenate del Baku City Circuit 4 sono considerate altamente impegnative per i freni, altrettante sono di media difficoltà e le restanti 3 sono light. La più dura per l’impianto frenante è quella alla prima curva: le monoposto vi arrivano a 334 km/h e in 1,85 secondi scendono a 125 km/h. Per riuscirci i piloti esercitano un carico di 131 kg sul pedale del freno e subiscono una decelerazione di 5,5 g percorrendo nel frattempo 107 metri.
Redazione MotoriNoLimits