Gli appassionati potranno andare al GP d’Italia in programma a settembre a Monza? Dipende dai progressi delle vaccinazioni. A dirlo Stefano Domenicali, CEO della F1, che è nato e cresciuto non lontano dall’altro circuito che questo fine settimana ospita il GP, Imola, anche quest’anno a porte chiuse. Secondo Carlos Sainz è un peccato che la sua prima gara con la Ferrari non sia seguita dal vivo dai tifosi: “Mi sono sempre immaginato che un giorno avrei corso come pilota Ferrari in Italia, ma senza fans non è la stessa cosa“, ha detto ieri. Anche per Domenicali vedere le tribune di Imola vuote è un vero peccato: “Sono convinto che molti sarebbero venuti a questo GP“, ha detto a La Gazzetta dello Sport. “La pandemia ci ha privati di così tanto – persino della passione da condividere con la gente sulle tribune“. Quando gli è stato chiesto se il pubblico sarà presente a Monza, ha aggiunto: “Lo spero, ma dipende dal passo delle vaccinazioni. Ci sono già Paesi che si stanno muovendo per riaprire gli eventi sportivi al pubblico, quindi speriamo di avere la gente a settembre, se non totale almeno in modo parziale“.
Il pubblico è sacro, ovviamente, oltre a portare introiti nelle casse degli organizzatori e della F1. Ma non si parla di un altro aspetto: anche gli addetti ai lavori, giornalisti e fotografi, sono fuori da un anno, a parte uno sparuto gruppetto con pass permanente, peraltro relegato in sala stampa e che non può avere contatti con nessuna persona dei team. Chi invece veniva accreditato con pass race by race è tagliato fuori, cosa che va a scapito della comunicazione e delle informazioni da fonti dirette, occhi negli occhi, faccia a faccia. Perché a volte il telefono non basta, non è sufficiente per cogliere le sfumature che solo l’essere sul posto, con davanti il tuo interlocutore, può darti. Informazione per pochi e uniformata: non una cosa che può andare avanti per sempre, anche se magari a qualcuno potrebbe far comodo.
Redazione MotoriNoLimits