Il via definitivo ai lavori per la costruzione dell’Autodromo che sarà intitolato a Giovanni Alberto Agnelli sta avendo dei ritorni immediati per gli appassionati di motori. La zona di Pontedera è infatti un vero e proprio scrigno, all’interno del quale si celano realtà uniche.
A pochissimi chilometri dal luogo in cui sorgerà l’autodromo, a Ponsacco, ha per esempio sede la Marciano Prototipi (www.marcianoprototipi.it). Il proprietario, Vincenzo Marciano, è un vero artista della “carrozzeria”, poco conosciuto in Italia ma noto in tutto il mondo, che ha costruito un’automobile che porta il suo cognome, Marciano 268A (che vediamo nelle foto) e riproduce fedelmente qualsiasi auto d’epoca si desideri far rivivere.
Nella sua “officina” assieme al figlio Alessandro realizza da zero delle creature meravigliose. A oggi sono circa 60 le auto realizzate e vendute in tutto il mondo. Per lui l’autodromo rappresenta un valore aggiunto per i test e per far provare le sue vetture ai clienti che le commissionano. Una realtà “locale” che va ulteriormente valorizzata sul nostro territorio e non solo all’estero.
Peccato non poter pubblicare le immagini delle sei vetture in costruzione, ma Marciano è stato inamovibile, per tutelare la riservatezza delle scelte dei suoi clienti. Ma, credeteci sulla parola, ci sembrava di stare a Goodwood! Ma, quello che più impressiona, è stato vedere una rassegna stampa di sole riviste estere…
Per Walter Sciacca, consulente per le attività di sviluppo del circuito nonché futuro Direttore Generale dell’Autodromo di Pontedera, l’obiettivo è quello di provare a riunire tutte queste realtà all’interno dell’impianto, in una struttura dedicata che si ricolleghi al suo progetto di Università del Motorsport, per il quale è in via di istituzione un tavolo di confronto con Università di Pisa, Politecnico e tante altre realtà che operano nell’ambito della formazione professionale.
Non ci si può permettere che questo patrimonio umano venga perso o possa emigrare… ma deve essere trasmesso affinché il Made in Italy resti un brand importante, generando lavoro in Italia in ambiti per lo più sconosciuti. Almeno finora.
Barbara Premoli