Mi sono ritrovato a leggere una vecchia intervista a Don Panoz. Anno 2002. L’endurance era in ottima salute e l’ALMS, American Le Mans Series, era LA serie per eccellenza che attirava i riflettori di tutto il mondo. Senza giri di parole. Non c’erano i pessimi regolamenti attuali dove esistono telai unici, motori unici, elettronica unica e tutte quelle psico cavolate dove la Federazione impone un simil monomarca pensando che così si possa avere più lotta in pista e attenzione dei fans. Sì, lo so, la storia dei costi. Ma ricordo che in endurance i progetti sono fatti per durare più anni. Le vetture si possono condividere coi team privati. Quindi questa corsa a standardizzare tutto l’ho sempre ritenuta una grossa cavolata. Se il business è marcio, se mancano le idee, non si risolve rendendo monomarca una delle discipline più importanti nella storia del motorsport.
Ecco quindi l’intervista a Don Panoz. Lui, da piccolo costruttore (italo)americano di fine anni 90 e inizio anni 2000, si trovava a lottare contro grandi marchi automobilistici, Audi in primis. Le sue batmboli, contro le barchette tedesche. In poche parole ci spiega cosa vuol dire MOTORSPORT e cosa dovrebbe essere.
“Sfortunatamente, per la maggior parte delle volte abbiamo visto solo il posteriore delle vetture Audi in campionato. Ma di certo non possiamo incolpare loro di questo. Attualmente stanno semplicemente costruendo le vetture migliori. Ed è quello che gli appassionati vogliono vedere in un circuito. Le migliori vetture vincere. Se noi non riusciamo a battere le Audi è solo colpa nostra. Noi dobbiamo lavorare di più, e meglio, per riuscire a portare in pista una vettura migliore della loro. Noi dobbiamo cambiare questa situazione. Nessun altro. Non posso immaginare nessun altro competitor migliore di Audi che ci stimoli a fare meglio.”
Penso a quanti in questi anni si sono ad esempio lamentati della Mercedes in F1 che vince e che ha come unica colpa di avere il pacchetto migliore. Bisogna metterselo bene in testa che il motorsport sono le parole di Don Panoz. Vince chi progetta la vettura migliore. Chi ha i piloti migliori. La struttura più organizzata. Chi detta uno standard deve essere visto come stimolo a migliorarsi. Non un dittatore noioso. Se costruisci bene una vettura vinci. Altrimenti no. E questo dovrebbero capirlo anche i tifosi, che troppo spesso si lamentano con chi vince e non con il proprio team che non è in grado di ottenere certi livelli di performance. Chi vince non porta noia. Va invece ammirato per quello che sta portando in pista. Altrimenti, se volete spassarvela, ci sono le gare simil arcade online che ultimamenti abbiamo visto a causa di questo lockdown mondiale. Ma non è motorsport. Il motorsport è quello di Don Panoz.
Riccardo Turcato