Ad Abu Dhabi la Mercedes ha concluso l’ennesima stagione trionfale con una prestazione disarmante in cui ha dimostrato tutta la sua forza con il successo di Lewis Hamilton, ma soprattutto il recupero di Valtteri Bottas che, scattato dall’ultima posizione, ha tagliato il traguardo ai piedi del podio alle spalle di Charles Leclerc, in quarta posizione.
Il pilota della Ferrari conquista il decimo podio della stagione, ma paga un distacco di 43” dal britannico che salgono a 64” per Sebastian Vettel. Cifre pesanti avvalorate dal fatto che al 27° giro il muretto ha chiesto ai suoi piloti di risparmiare benzina arrivando a girare costantemente sull’ 1’43” giocando poi su una strategia con un pit stop in più pagando comunque un gap di 1” rispetto al miglior giro di Hamilton. Sinceramente non ho capito la strategia adottata dalla Ferrari, in particolare con Leclerc che, dopo il capolavoro in qualifica con le gomme medie, si è fermato al 12° passaggio in contemporanea a Vettel che era partito con le soft. A Maranello dovranno fare un pit-stop riflessivo per mettere a fuoco tutti i correttivi in vista del 2020 che riguardano il telaio, motore, consumi e affidabilità a cui si vanno sommare anche gli errori dei piloti e di strategia.
Come era prevedibile Max Verstappen si è portato a casa il terzo posto assoluto tra i piloti ai danni di Leclerc. Il risultato del Brasile ha giocato un ruolo cruciale in tal senso. La Red Bull-Honda è certamente il binomio che è cresciuto maggiormente in questa stagione e il secondo posto tra i Costruttori forse è sfuggito per scelte iniziali giustificate, ma che non hanno sul lato piloti con un Verstappen certamente straordinario. Da sottolineare anche il bel risultato di Sainz che si piazza al sesto posto tra i piloti confermandosi un top driver. Ora ci aspetta un lungo ma breve inverno, poiché dal GP d’Australia ci separano oltre 100 giorni ma il gap dalla Mercedes è veramente enorme.
Gian Carlo Minardi