La F1 lavorerà per diventare un’autorità nel campo dei biocarburanti anziché entrare nel mondo dell’elettrico della Formula E: questa l’opinione di Pat Symonds, ex-ingegnere di F1 che adesso lavora con la FIA. “La F1 non ha inventato l’ibrido, ma ha dimostrato cosa poteva essere un ibrido e ha cambiato la percezione della gente sulle sue potenzialità“. Al momento le regole impongono un mix con una percentuale del 5,75% di biocarburanti, che dovrebbe aumentare al 10% nel 2021. Ma secondo Symonds l’obiettivo è il 100%: “Il cammino non è del tutto chiaro al momento, ma in partnership con la FIA e l’aiuto dei costruttori di motori e delle aziende petrolifere questa è la strada che vogliamo percorrere. Quello che non possiamo fare è estrarre quei carburanti dal terreno. Dobbiamo in qualche modo sintetizzarli ed è questo che vogliamo la F1 esplori e di cui sia precursore. Quello che possiamo fare è mostrare al mondo che ci sono alternative all’elettrico e a immagazzinare elettricità in batterie pesanti e in un certo senso sporche e inquinanti“. Personalmente speriamo che Symonds abbia ragione: una F1 elettrica ci fa rabbrividire solo al pensiero… Su una cosa non concordiamo: non crediamo che il fatto che la F1 usi le nuove power unit abbia cambiato la propensione della gente nei confronti dell’ibrido. Chi compra un’auto ibrida non pensa ai motori che montano le monoposto nei GP. Ma ben vengano i biocarburanti, anche per l’utilizzo quotidiano!
Redazione MotoriNoLimits