Il GP degli USA, terz’ultimo round del mondiale di F1 va in archivio all’insegna della Mercedes, protagonista di una supremazia mai messa in discussione, con Bottas che conquista pole e vittoria ed Hamilton che mette le mani sul sesto Titolo mondiale.
Un GP che deve far riflettere in casa Ferrari, soprattutto in ottica 2020 dove avremo solo lievi cambiamenti e queste ultime gare potrebbero rappresentare un primo disegno delle forze in campo della prossima stagione. La Ferrari saluta Austin col quarto posto di Leclerc, che però paga un distacco di oltre 52” dal leader, e col ritiro di Vettel per un cedimento. Sicuramente un passo indietro rispetto a quanto visto in questa seconda parte di stagione. Uno zero pesante per Vettel che ora si trova al quarto posto in classifica e alle spalle del compagno e la classifica potrebbe influire sulle gerarchie all’interno del team. A Maranello dovranno capire, tra l’altro, cosa non abbia funzionato in particolare nel primo stint dove entrambi i piloti hanno pagato un forte gap rispetto ai diretti avversari della Mercedes e Red Bull. Ancora una volta si fatica a interpretare queste gomme, che presentano differenza minime tra una mescola e l’altra.
Ancora un weekend positivo per Albon che porta punti importanti col quinto posto dopo una gara volta al recupero, per la Renault di Ricciardo e i due piloti McLaren. In qualifica abbiamo visto un bel compattamento nei tempi, cosa che poi non viene rispettata in gara, con solo sette piloti a pieni giri. Quindici giorni e poi la Formula 1 arriverà in Brasile, per il penultimo round.
Gian Carlo Minardi