Nel giorno in cui avrebbe compiuto 80 anni, il Club Italia ha voluto ricordare e rendere omaggio alla memoria di Clay Regazzoni, un socio e, sopratutto, un amico speciale, con una serata a lui dedicata. Giovedì 5 settembre, la corte dello storico Palazzo Borletti progettato dagli architetti Gio Ponti ed Emilio Lancia è stata il palcoscenico su cui sono sfilati racconti, aneddoti ed emozioni di chi Clay Regazzoni lo ha conosciuto e frequentato.
Prima tra tutti la figlia Alessia che dal papà, oltre al sorriso sulle labbra, ha ereditato la forza di volontà con cui, insieme alla famiglia, gestisce la “Memorial Room Clay Regazzoni“, la stanza dei ricordi con auto, cimeli e fotografie appartenuti al campione, nata con lo scopo di aiutare la ricerca nell’ambito della paraplegia. Ricerca che lo stesso Clay aveva generosamente finanziato per permettere un migliore inserimento nel tessuto sociale delle persone costrette, come lui, a vivere su una sedia a rotelle.
Oltre ad Alessia Regazzoni a raccontare il Clay si sono avvicendati il pilota Bruno Giacomelli, i giornalisti Ezio Zermiani, Nestore Morosini e Gianfranco Palazzoli, l’uomo delle pubbliche relazioni Giancarlo Luigetti nel cui supercamper soprannominato “il Serpentario” tutti passavano e Clay Regazzoni era un ospite fisso, cronometristi e meccanici Ferrari. Introdotti dal saluto di benvenuto di Umberto Rossi di Montelera, presidente del Club Italia, che ha ricordato quanto Clay Regazzoni amasse le automobili e condividere questa passione, tutti gli intervenuti hanno restituito ai numerosi ospiti presenti l’immagine di un uomo e di un campione che con il suo sguardo scanzonato, i suoi baffoni e un enorme talento ha rappresentato al meglio un mondo e un’epoca che non ci sono più ma che, anche grazie a persone come lui, restano indelebili.
Indelebili come le parole nel volume “Il Clay” curato da Luca Delli Carri e Alberto Saibene, distribuito ai presenti nel corso della serata, dedicato al campione ticinese. Nella pubblicazione alcune splendide fotografie di Franco Varisco che quando gli chiedono di Clay Regazzoni dice che “dopo di lui sono diventati piloti e basta” e la riproduzione delle opere dell’artista Jacopo Ghislanzoni, esposte nella mostra “Variazioni sul Rega” allestita e curata da Luca Morazzoni nell’ambito del progetto “Wide Art” e inaugurata in occasione della serata.
Una parte di queste verranno acquisite dal Club Italia e battute all’asta in un prossimo evento per devolverne il ricavato all’associazione “Aiutiamo la paraplegia Club Clay Regazzoni“. Luca Delli Carri, autore del libro “Gli indisciplinati“, aggiunge un ideale capitolo al suo racconto fatto in punta di penna, con tatto e perfino con tenerezza, delle vicende di alcuni protagonisti di una Formula 1 in bianco e nero accomunati dallo stesso destino. “Ci sono storie che vanno raccontate e raccontate e poi raccontate ancora, perché sono come le favole: talvolta si concludono in modo tragico, ma ti lasciano sempre qualcosa nel cuore. Quella di Clay è una di queste storie. Perché è una storia allegra e vi domina il buonumore, perché ruota attorno a una passione che come tale dispensa gioie e dolori, perché insegna che nelle pieghe della vita c’è sempre un lato positivo anche se ci sono momenti che non lo diresti mai. E perché se oggi ci comportassimo un po’ come lui, un po’ come loro un tempo, le cose riacquisterebbero una parte del loro originario senso e tutto sarebbe, semplicemente, più divertente”.
Redazione MotoriNoLimits – foto b/n di Franco Varisco