L’abbassamento costi è un tema sempre attuale e molto caldo in Formula 1, specie negli ultimi anni. Si è partiti col taglio drastico dei test, sostituiti però dai costosissimi simulatori e oggi la direzione scelta è la standardizzazione di alcune componenti, come la centralina unica. La volontà è di andare con maggiore decisione verso questa strada rischia di naturalizzare il vero DNA della Formula 1 e il valore del campionato costruttori.
“Da sempre sono stato riluttante ad avere vetture clone e, anche oggi, sono della medesima idea”, commenta Gian Carlo Minardi. “Standardizzare alcune componenti di una monoposto di F1 significherebbe andare verso un monomarca, snaturando il DNA di questo campionato che rappresenta da sempre la massima espressione della tecnologia. Sono convinto che per diminuirei i costo si debba intervenire sull’aerodinamica e, forse, anche su motori estremamente meno tecnologici che nel budget di un team rappresenta una voce importante. Non mi sembra corretto limitare la capacità costruttiva di una scuderia creando dei cloni, limitando il lavoro degli ingegneri. Il tempo stringe, la fine di settembre di sta avvicinando e i team dovranno trovare una soluzione in ottica 2021”.
In una recente intervista rilasciato a motorsport.com, Mattia Binotto ha ribadito il suo no alla standardizzazione dei componenti tecnici nelle monoposto di F1 “Fin dall’inizio abbiamo sempre sottolineato di essere contrari alla standardizzazione (delle componenti tecniche) e sento che si stia andando troppo in quella direzione. Perché siamo contrari? Perché crediamo che il DNA di questo sport sia la competizione, e la standardizzazione è concettualmente contro questo spirito.”
Non ci resta che aspettare, sperando che il buon senso prevalga.
Redazione MotoriNoLimits