La F1 resta nel cuore dell’Europa per il 9° appuntamento del Mondiale 2019. Teatro del GP Austria è il Red Bull Ring, inaugurato nel maggio 2011 e situato nelle vicinanze di Spielberg, in Stiria. Pur essendo lungo, più o meno, come le piste di Budapest e Montreal (4,3 km l’una con differenze di decine di metri) il tracciato austriaco è l’unico del Mondiale in cui un giro è completato in meno di 65 secondi. Merito delle alte velocità di percorrenza ma anche delle poche curve, solo 3 delle quali prevedono un ricorso ai freni superiore al secondo. A complicare la scelta di tempo dei piloti nelle staccate contribuiscono le frequenti ondulazioni della pista: dal punto più alto al più basso c’è infatti un dislivello di 65 metri. Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale, il Red Bull Ring rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3.
L’impegno dei freni durante il GP
Ogni giro i freni vengono utilizzati 7 volte per un totale inferiore ai 10 secondi, 8 decimi in meno della pista di Monza. Dalla partenza alla bandiera a scacchi i freni sono quindi in funzione per complessivi 11 minuti e mezzo, equivalenti al 15 per cento dell’intera gara. Ancora meno i freni sono impiegati nella seconda metà della pista, dalla curva Rauch (curva 6) in avanti: se infatti nella prima sezione i piloti si servono dei freni per 6 secondi e mezzo, nella seconda li impiegano per circa 3 secondi. Anche la decelerazione massima risente di questa divergenza: dai 5,2 g di media che si registrano nella prima sezione si passa ai 2,3 g della successiva. Di conseguenza la decelerazione media della pista è di 3,5 g. Abbastanza contenuta è anche l’energia dissipata in frenata durante l’intero GP da ciascuna monoposto: 201 kWh. In totale, durante la gara, un pilota usa i freni per poco meno di 500 volte, esercitando un carico complessivo di 38 tonnellate e mezzo sul pedale del freno
Le frenate più impegnative
Delle 7 frenate del Red Bull Ring 3 sono classificate come impegnative per i freni e 4 sono di scarsa difficoltà. La più impegnativa per l’impianto frenante è quella alla curva Remus (curva 3): le monoposto vi arrivano a 328 km/h e in soli 2,59 secondi scendono a 84 km/h. Per riuscirci i piloti esercitano un carico di 174 kg sul pedale del freno e subiscono una decelerazione di 5,2 g. Con il freno pigiato le vetture percorrono 127 metri. I piloti subiscono 5,2 g di decelerazione anche alla curva Schlossgold (curva 4) grazie ai 331 km/h che raggiungono sul rettilineo che la precede. La velocità di ingresso curva è superiore rispetto alla curva Remus: le monoposto entrano in curva a 120 km/h. Quest’ultima richiede l’uso dei freni per 2,57 secondi ma un carico sul pedale di ben 171 kg.
Prestazioni Brembo
Le monoposto con freni Brembo hanno vinto tutte le ultime 7 edizioni del GP Austria disputate. Questo è uno dei pochi tracciati al mondo in cui non si è ancora imposto Sebastian Vettel. L’ultima vittoria Ferrari a Spielberg risale invece al 2003 quando il circuito si chiamava A1-Ring.
Redazione MotoriNoLimits
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