Motivazione o look da boscaiolo? Non si sa, quello che è certo è che Valtteri Bottas ha dominato il GP d’Australia, conquistando la quarta vittoria in carriera e anche il punto extra del giro più veloce, il tutto dopo un 2018 opaco e che non l’avava mai visto salire sul gradino più alto del podio. Risultato importante in casa Mercedes, con Lewis Hamilton secondo, anche se a 20 secondi per motivi che lui dice di aver individuato ma di cui prima parlerà giustamente con gli ingegneri. Terza la Red Bull di Max Verstappen, in una giornata storica, visto che si tratta del primo podio Honda nell’era turbo ibrida.E per l’olandese è anche il sesto podio consecutivo.
Domenica (e weekend) decisamente sotto le aspettative per la Ferrari, con Sebastian Vettel quarto davanti al compagno di squadra Charles Leclerc, che nelle fasi finali sembrava persino poter attaccare il tedesco. Sesta la Haas di Kevin Magnussen, uscito alla grande dalle lotte di metà gruppo, davanti alla Renault di Nico Hulkenberg e allAlfa Romeo di Kimi Raikkonen, 8°. A chiudere la top 10 la Racing Point di Lance Stroll e la Toro Rosso di Daniil Kvyat. Diciassette in totale le monoposto al traguardo, con le ultime posizioni occupate da Gasly, Norris, Perez, Albon, Giovinazzi (15°), Russel e Kubica. Costretti al ritiro Sainz, Ricciardo e Grosjean.
La storia dice che ogni volta che a Melbourne un pilota ha vinto davanti al suo compagno di squadra è poi diventato campione a fine stagione e la squadra ha conquistato il Costruttori. Che dite? Pensate sia possibile che il Valtteri Bottas in versione 2019 possa davvero essere un serio pretendente al Titolo e che Hamilton in primis debba iniziare a tenerlo d’occhio? Si prospettano giorni difficili sul muretto e nel box Mercedes. Ma, soprattutto, in quelli degli team rivali…
Barbara Premoli