Il terribile incidente di oggi nella gara F3 World Cup a Macao è solo l’ultimo di una lunga serie su questo circuito che non perdona. Questa volta la maledizione ha colpito Sophia Flörsch – la cui macchina è letteralmente volata oltre le barriere – l’altro pilota coinvolto Sho Tsuboi, due fotografi e un commissario. Partendo dal presupporto che tutte le gare sono pericolose, noi ogni anno ci chiediamo perché questa corsa debba continuare a esistere, se non per motivi di puro business.
Senza contare un altro aspetto di Macao, dove piloti professionisti corrono al fianco di troppi dilettanti, di tantissimi rookie. Di seguito lo stringatissimo comunicato emesso poco fa dalla FIA (sulla pagina Facebook, perché il sito ha problemi tecnici) con l’aggiornamento della situazione. E il tweet pubblicato sull’account di Sophia Flörsch, che sarà operata domani – si parla di una frattura alla spina dorsale, non si sa di quale gravità. A proposito di FIA, andando sul sito Internet oggi stride più che mai questa notizia accanto a quelle sulle varie campagne per la sicurezza, stradale – oggi è anche la giornata per ricordare le vittime della strada – e in pista. Come può Macao essere una gara titolata FIA dato che è proprio l’antitesi di quella che è la filosofia che, almeno sulla carta, muove la Federazione?
Barbara Premoli
“FIA F3 World Cup at Macau:
A serious incident has occurred on lap 4 of the 2018 FIA F3 World Cup at Macau involving car #25 Sophia Flörsch (GER). Following evaluation by medical staff, the driver is conscious and has subsequently been taken to hospital for further evaluation.
[Update]
The driver of car #31 Sho Tsuboi (JPN), as well as two members of the media and one marshal, were also transferred to a local hospital in a conscious state for further evaluation“.
Just wanted to let everybody know that I am fine but will be going into Surgery tomorow morning. Thanks to the @fia and @hwaag_official @MercedesAMGF1 who are taking great care of me.
Thanks to everybody for the Supporting messages.
Update soon.— Sophia Floersch (@SophiaFloersch) 18 novembre 2018