Scomodiamo Michel Vaillant? Sì, dai, per una volta facciamolo. Perché quella che attende questo fine settimana il nostro driver Giorgio Sernagiotto è una sfida d’altri tempi e che sembrerà uscita dalla matita di Graton. A Portimao, tra le terre dell’Algarve, il portacolori della Cetilar Villorba Corse #47, proverà a sfidare se stesso, oltre ad avversari e cronometro, in una doppia gara.
La mattina a bordo della Ferrari 488 GT3 del team Kessel nella Le Mans Cup; il pomeriggio a bordo del prototipo Dallara nell’ultima gara dell’anno dell’European Le Mans Series che lo vede impegnato con i compagni Lacorte e Nasr. Sarà interessante vedere come Giorgio gestirà le due vetture molto diverse nel weekend di gara. Una sfida fisica e sicuramente mentale dove la grossa difficoltà sarà gestire gli spazi di frenata tanto diversi in una pista molto impegnativa tra saliscendi, curve veloci e un rettilineo lunghissimo.
Mi tornano alla mente parole che lessi in un’intervista fatta tempo fa a Emmanuel Collard, poliedrico driver francese che tra un weekend e l’altro ha spesso cambiato tipologia di auto da guidare in gara o nei test. “Per adattarmi alla frenata tra vetture diverse ci metto 3 giri, quando va male non piu di 5. Il cervello cerca di adattarsi molto velocemente ai diversi stimoli”. Lui parlava di auto diverse ma non negli stessi giorni di gara. Il nostro Giorgio Sernagiotto dovrà invece trovare l’intensità e la concertazione necessarie nello stesso weekend. Una sfida romantica d’altri tempi. In bocca al lupo!
Riccardo Turcato