Fernando Alonso non è convinto del fatto che cambiare il sistema di assegnazione punti in F1 sia una bella idea. Nel corso del weekend del GP di Gran Bretagna si è saputo che durante l’ultimo meeting dello strategy group è stata avanzata la proposta di ampliare la zona punti dai top 10 ai top 15. Ma il campione spagnolo ha detto che, anche se più posizioni a punti possono essere una buona idea per i piccoli team e i piloti non di testa, potrebbe a tutti gli effetti non essere un’idea brillante: “I piloti leader fanno sempre punti quindi può essere una gran cosa quando ne fai 2. Ricordo quando Jules Bianchi arrivò 9° a Monaco e fece punti, fu come un miracolo e un gran momento per lo sport“.
Secondo quanto riportato da Auto Motor und Sport dal 2020 i punti potrebbero essere assegnati secondo questo schema: 25-20-18-16-14-12-10-8-7-6-5-4-3-2-1. E potrebbero essere assegnati punti anche per la pole position e il giro più veloce. La proposta potrebbe aiutare i team più piccoli, certo, ma a patto che venga modificata anche la tassa di iscrizione: “L’anno successivo dobbiamo pagare per ogni punto, quindi se la FIA vuole cambiare qualcosa deve pensare anche a questo“, ha detto Mallya. Contrario anche il boss Red Bull Christian Horner: “Penso che la F1 abbia problemi decisamente più importanti da risolvere che il sistema di assegnazione punti“.
E poi diciamolo: corrono a malapena 20 macchine, su una griglia ridotta all’osso e che rischia, entro la fine della stagione, di perdersi pure per strada le due Force India, col team sull’orlo del fallimento: su 20 macchine che idea è dare punti alle prime 15? Allora che li diano a tutti e non se ne parli più. Ridicolo, semplicemente ridicolo. E queste sarebbero le grandi idee per migliorare lo sport…
Barbara Premoli