Fin dalla prima fase di sviluppo di una vettura, ovvero fino a 6 anni prima che inizi la produzione, massima attenzione viene dedicata alla minimizzazione delle emissioni all’interno dell’abitacolo prima di definire i materiali che verranno impiegati. Già nel 1996 Mercedes-Benz aveva fissato norme interne volte a stabilire valori limite delle emissioni per i materiali utilizzati nei componenti del vano passeggeri e del bagagliaio. Oggi esiste una banca dati che raccoglie circa 8.000 materiali per l’abitacolo autorizzati dal dipartimento dedicato cui possono attingere designer e sviluppatori. Poco prima che un nuovo modello passi alla produzione in serie, si procede alla verifica delle emissioni nell’abitacolo adottando una serie di procedure rigorose e complesse. Mercedes-Benz effettua queste analisi dal 1992. Il processo di valutazione dei componenti prevede test su numerosi elementi e su diverse varianti di allestimento: pannelli delle porte, sedili, padiglione ed elementi decorativi. Per garantire massima affidabilità dei risultati, al posto di componenti tipo vengono utilizzati elementi di serie, ovvero quelli che verranno prodotti con gli stessi strumenti utilizzati nella produzione in serie. La procedura di test impone il rispetto della normativa 276 della VDA (Associazione delle industrie automobilistiche tedesche): i componenti vengono conservati e misurati in una camera di test con livelli definiti di temperatura, umidità e ricambio d’aria. Vengono quindi prelevati campioni di aria utilizzati per misurare qualità e quantità delle sostanze gassose presenti.
Ancora più complesso è il test dell’intero veicolo: solo per prepararlo e dotarlo delle attrezzature di misurazione, il team di esperti necessita di tre quarti d’ora, mentre le misurazioni stesse durano una settimana intera. La camera di test è rivestita di acciaio inossidabile per renderla priva di emissioni. Grandi fonti di radiazione termica simulano l’effetto del sole riscaldando l’abitacolo: per effetto fisico, infatti, il calore aumenta le emissioni. L’intensità della radiazione viene misurata dai cosiddetti piranometri.
Nell’abitacolo vengono posizionati fino a dieci sensori con il compito di registrare le temperature nelle diverse zone come, ad esempio, a livello della parte superiore della strumentazione. Una pala girevole smuove l’aria presente nell’abitacolo al fine di distribuirla uniformemente. Grazie ad un rivelatore a ionizzazione di fiamma disposto su un rack, vengono misurate le emissioni complessive nel veicolo. Il rack è inserito nell’abitacolo attraverso il cristallo laterale lato guida che è stato aperto e rivestito ermeticamente con una pellicola in alluminio per evitare qualsiasi emissione.
Gli specialisti analizzano, inoltre, il fenomeno dell’appannamento, ovvero la formazione di uno strato di condensa sul parabrezza dell’auto: al rack viene collegata una piastra raffreddata di vetro sulla quale possono depositarsi queste sostanze meno volatili. Oltre a questo test statico, viene condotta una serie di altri test per esaminare le emissioni nell’abitacolo in fase di utilizzo della vettura. Queste analisi vengono effettuate a motore acceso con climatizzatore attivato, con e senza ricircolo aria. Ad ogni ciclo di misurazione viene anche aperta la porta lato guida per simulare l’accesso a bordo.
Gli automobilisti che soffrono di allergie non devono però combattere solo contro il polline primaverile: l’esalazione dei materiali presenti nell’abitacolo ed il contatto con determinate superfici possono altresì amplificare la reazione di difesa generando sintomi quali gonfiore e infiammazione della mucosa nasale, raffreddore da fieno o asma. Ma non su una vettura Mercedes-Benz: diverse serie da Classe A a Classe S, e recentemente anche la nuova Classe C, rispettano i criteri del Marchio anti-allergie. Molteplici sono i requisiti da soddisfare: per ogni variante di allestimento vengono testati numerosi componenti per verificare l’assenza di allergeni da inalazione. Viene, inoltre, monitorata l’efficienza del filtro antipolline, nuovo e usato.
Si aggiungono poi i test su diversi soggetti. Sono state eseguite prove di guida con persone affette da forte asma di cui è stata analizzata la funzione polmonare per ottenere informazioni sulla sollecitazione del sistema bronchiale.Tutti i materiali che potrebbero entrare in contatto con la pelle sono stati dermatologicamente testati. Anche i filtri dell’impianto di climatizzazione, nuovi ed usati, devono soddisfare i severi standard imposti dal Marchio ECARF con verifiche sul grado di filtraggio di polvere e pollini.
E un team di esperti olfattivi lavora alacremente per trovare un odore piacevole che si mantenga costante all’interno delle vetture Mercedes-Benz.
Un fattore che contribuisce notevolmente a un’eccezionale qualità dell’aria nell’abitacolo della nuova Classe C è il climatizzatore di nuova concezione. Il climatizzatore bizona è regolabile separatamente sul lato sinistro e destro e, grazie al COMFORTMATIC, tale indipendenza è possibile anche per il vano posteriore. A differenza di quanto solitamente accade, l’aria non viene semplicemente convogliata nella parte posteriore dell’abitacolo dove invece è presente un ventilatore a sé stante nella consolle centrale. In questo modo i passeggeri posteriori possono contare sul massimo benessere anche in presenza di una seconda fila di sedili.
A richiesta, è possibile ordinare il climatizzatore automatico COMFORTMATIC a tre zone, l’unico sistema del genere in questo segmento. Oltre alla regolazione separata destra/sinistra per guidatore e passeggero anteriore, offre anche la possibilità di regolare temperatura e portata dell’aria nel vano posteriore. È inoltre possibile selezionare tre modalità di aerazione: Medium, Focus, Diffuse. Grazie a un sensore che rileva i gas inquinanti, il sistema passa automaticamente in modalità di ricircolo aria, funzionalità particolarmente utile ad esempio nel traffico in presenza di veicoli industriali.
La nuova Classe C è l’unica vettura del segmento a offrire il riconoscimento delle gallerie tramite il sistema di navigazione satellitare. Sulla base delle informazioni cartografiche del sistema di navigazione e dei dati di localizzazione del GPS, il sistema riconosce l’ingresso in galleria del veicolo. Chiude quindi in automatico la bocchetta di ricircolo aria per evitare la penetrazione nell’abitacolo dell’aria inquinata esterna attraverso la ventilazione. All’uscita dal tunnel, la bocchetta si riapre e l’aria esterna torna a fluire nell’abitacolo della vettura.
Un’altra importante funzione che contribuisce a creare un clima piacevole e salubre è il pacchetto AIR-BALANCE con profumazione attiva, ionizzazione e sistema filtraggio ancora più efficace rispetto alla versione base del veicolo. La funzione è stata mutuata da Classe S, dove il pacchetto AIR-BALANCE ha debuttato solo poco tempo fa. Le profumazioni disponibili sono state appositamente sviluppate e verificate dall’ECARF per risultare “a misura di soggetto allergico” al pari delle funzioni di ionizzazione e filtraggio.
Il pacchetto AIR-BALANCE comprende anche la funzione ionizzazione. L’aria proveniente dal climatizzatore passa attraverso lo ionizzatore, per raggiungere quindi l’abitacolo. Lo ionizzatore genera ioni di ossigeno tramite l’alta tensione. L’aria ionizzata può eliminare determinati virus, batteri e spore e la maggiore concentrazione di ioni di ossigeno carichi negativamente ha un’azione rinfrescante dell’aria. Entrambe le caratteristiche contribuiscono al benessere dei passeggeri. I soggetti asmatici sui quali sono stati condotti alcuni test, sotto la guida del Professor Zuberbier, hanno percepito un miglioramento significativo del loro benessere grazie alla ionizzazione.
Barbara Premoli