A sorpresa, Honda Racing Corporation ha annunciato che Livio Suppo ha deciso di lasciare il ruolo di team principal Repsol Honda e di lasciare l’azienda. Suppo è entrato in HRC nel 2010, come direttore comunicazione e marketing. Dal 2013 ha assunto il duplice ruolo di team principal del Repsol Honda Team e di direttore comunicazione e marketing HRC, dando un prezioso contributo al marketing, oltre che alla gestione di team e piloti.
Tetsuhiro Kuwata, HRC Director – General Manager Race Operations Management Division: “Dopo 8 anni di grandi successi con HRC, Livio ha deciso di guardare altrove e di lasciare l’azienda. Lo ringraziao di curore per il suo contributo cruciale ai risultati che abbiamo raggiunto in questi anni insieme. Abbiamo condiviso molti bei momenti e alcuni difficili, ma l’energia, l’impegno e la passione che ha sempre messo nel suo lavoro sono notevoli. Siamo molto dispiaciuti di vederlo andare via, gli auguriamo il meglio per la sua futura carriera e la sua vita personale“.
Livio Suppo, Team Principal / Communications and Marketing Director: “E’ stato un vero onore lavorare per HRC negli ultimi 8 anno. E’ stata una grande esperienza prodessionale e umana e sarò sempre grato all’azienda per avermi chiesto di farne parte. Ma dopo 22 stagioni nel mondo delle corse di moto, sento che per me è arrivato il momento di cercare nuove sfide. Lascio la HRC sapendo che nel 2018 sarà competitiva, perché Marc e Dani sono molto forti e gli ingegneri come sempre prepareranno un buon pacchetto per loro, per poter nuovamente lottare per il campionato. Non dimenticherò mai i bei giorni trascorsi insieme e voglio nuovamente ringraziare tutti nel team e in HRC per aver condiviso questi anni entusiasmanti con me“.
Stentiamo a credere che sia vero, perché Livio c’è sempre stato ed è difficile pensare alla prossima stagione senza di lui. Sappiamo però che se ha fatto questa scelta è perché ne ha bisogno e ne è convinto. E siamo impazienti di ritrovarlo presto nella sua nuova sfida. In bocca al lupo, Livio, e grazie per questi anni.
Barbara Premoli