Dopo la gara negli #USA, la #F1 si trasferisce in #Messico per il 18° appuntamento del Mondiale 2017, in programma dal 27 al 29 ottobre all’Autódromo Hermanos Rodríguez, intitolato ai fratelli Ricardo e Pedro, entrambi piloti di Formula 1 scomparsi prematuramente per incidenti in pista. In Messico Brembo ha tre impianti produttivi, a Puebla, Apodaca e Escobedo: inaugurato 12 mesi fa, quest’ultimo si estende su una superficie di 35.000 mq ed è in grado di produrre 2 milioni di pinze in alluminio all’anno.
I 2.229 metri di altitudine a cui è collocato il circuito non comportano alcun problema per l’impianto frenante che invece è messo a dura prova dai picchi di velocità: l’anno scorso le due Ferrari hanno raggiunto i 367 km/h. Oltre che le velocità, sulle temperature di dischi e pinze potrebbero incidere le temperature dell’asfalto: l’anno scorso in gara non si sono mai raggiunti i 20 gradi ma nelle seconde libere si è arrivati a un massimo di 27 gradi. Invece, l’aumentare del grip dell’asfalto durante il week-end comporta solitamente un incremento della coppia frenante scaricabile a terra. Peraltro, grazie alle nuove forme delle monoposto, quest’anno la coppia frenante è ancora più elevata del passato. Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 20 piste del Mondiale usando una scala da 1 a 10, l’Autódromo Hermanos Rodríguez rientra nella categoria dei circuiti più impegnativi al mondo per i freni. La pista messicana si è meritata un indice di difficoltà di 10, identico al valore ottenuto dai circuiti di Montreal, Abu Dhabi e Singapore.
L’impegno dei freni durante il GP
I freni entrano in funzione in 9 delle 17 curve della pista, con un uso intenso nella prima parte, complice la possibilità di utilizzare il DRS in due diversi rettilinei. Nel corso di un giro in media ciascuna monoposto utilizza i freni per 16 secondi, equivalenti al 21 per cento della durata complessiva della gara. La tortuosità delle sezioni centrale e finale della pista contribuiscono ad abbassare la decelerazione media sul giro che non supera i 3,4 g, il secondo valore più basso del Mondiale dopo i 3,3 g di Suzuka. A Monaco infatti la decelerazione media sul giro si attesta sui 3,6 g. L’energia dissipata in frenata nel corso dell’intero GP da una monoposto è la più alta dell’intera stagione: 275 kWh, quasi il quadruplo del GP Gran Bretagna e più della somma del GP Usa e del GP Brasile. Invece il carico esercitato da ciascun pilota dalla partenza alla bandiera a scacchi sul pedale del freno rientra nella media del campionato: 62 tonnellate, all’incirca come il GP Italia, un’altra gara in cui si raggiungono velocità impressionanti.
Le frenate più impegnative
Delle 9 frenate dell’Autódromo Hermanos Rodríguez nessuna è classificata dai tecnici Brembo come impegnativa per i freni, 6 sono di media difficoltà e 3 sono light. La più impegnativa in assoluto è la frenata alla prima curva dopo il traguardo perché la velocità delle monoposto passa da 354 km/h a 107 km/h in appena 70 metri. Per percorrerli i piloti esercitano un carico di 113 kg sul pedale del freno per 2,85 secondi durante i quali subiscono una decelerazione di 4,2 g. Alla curva 4, anch’essa posta dopo un rettilineo in cui è possibile usare il DRS, serve invece un decimo e mezzo di tempo in più (3,01 secondi) per non arrivare lunghi. Le monoposto vi arrivano a 337 km/h e sono rallentate fino a 94 km/h grazie ad un carico di 111 kg sul pedale di freno. Bastano invece 1,98 secondi e 52 metri alla curva 12 in salita per abbattere la velocità da 314 km/h a 134 km/h. I 4 g di decelerazione dimostrano che anche questa frenata non può essere sottovalutata, così come i 109 kg di carico sul pedale del freno. Nel tratto di pista compreso fra le curve 4 e 10 invece i piloti usano i freni solo 3 volte e mai per spazi superiori ai 26 metri. D’altro canto in tutte e 3 queste frenate il gap di velocità non raggiunge in nessun caso i 100 km/h.
Prestazioni Brembo
Le monoposto con freni Brembo hanno vinto 5 delle 9 edizioni del GP del Messico a cui hanno partecipato. Solo la Mercedes è riuscita a vincere due edizioni di fila. Lewis Hamilton è l’unico tra i piloti in attività ad aver realizzato la pole e ad aver vinto su questa pista.
Redazione MotoriNoLimits