Per Alpine l’85° edizione della 24 Ore di Le Mans rimarrà tra le più memorabili della storia. Sotto un caldo soffocante, i 258.500 spettatori hanno assistito a un susseguirsi di colpi di scena e incidenti, che hanno eliminato la maggior parte dei favoriti per la vittoria finale. E i concorrenti della LMP2 stati sotto i riflettori dal momento che due di loro si sono classificati sul podio della classifica complessiva. Sabato pomeriggio, il primo incidente ha coinvolto l’Alpine A470 n.36. Dopo soli 20 minuti di gara, Gustavo Menezes ha tirato dritto sul rettilineo Mulsanne finendo in una trappola di ghiaia. L’americano non è riuscito ad uscire dalla ghiaia ed ha dovuto attendere l’intervento dei commissari per farlo ripartire. Il Team ha quindi deciso di cambiare strategia chiedendo a Matt Rao di completare un giro quadruplo.
L’inizio della gara per la n.35 è stato invece più tranquillo. Partito ottavo, Nelson Panciatici ha immediatamente raggiunto il settimo posto. Applicando alla lettera la strategia di squadra, si è confermato tra i leader della LMP2. La sera, la n.36 è stata nuovamente rallentata. Romain Dumas si è dovuto fermare mezz’ora per cambiare la pompa dell’olio danneggiata durante l’uscita di strada sulla ghiaia di Gustavo. Inoltre, alle 11 Matt Rao si è dovuto fermare per un problema tecnico. A mezzanotte, la n.36 era in ventesima posizione nella classifica LMP2. Nel frattempo, l’equipaggio della n.35 è stato premiato di un quinto posto provvisorio per la sua costanza. Nello stesso giro dei leader di categoria, il trio di Panciatici, Ragues e Negrão era ancora in vetta.
Nonostante incidenti, uscite di pista e rallentamenti, la notte è andata bene per il team Signatech Alpine Matmut. All’alba, la vettura n.35 era salita in quarta posizione, mentre la n. 36 era 12°. La sfida è continuata per tutta la mattinata: Panciatici, Ragues e Negrão sono riusciti a superare entrambe le vetture Vaillante Rebellion, che erano in vantaggio nella prima metà della gara. A due ore dalla fine, la vettura n.35 non era solo seconda nella categoria LMP2, ma era anche terza nella classifica generale.
Nonostante le pressioni dal suo connazionale Nelson Piquet, André Negrão ha gestito perfettamente la situazione. Tuttavia, a 40 minuti dall’arrivo, il brasiliano si è trovato senza freni anteriori ed è finito sulla ghiaia. Partito nuovamente, si è poi dovuto rifermare per cambiare i dischi. La n.35, infine, è arrivata quarta in LMP2 e quinta nella classifica assoluta. Alla guida della n.36, Romain Dumas ha strappato il nono posto in LMP2, grazie a un ritmo costante e a un finale perfettamente pianificato ed eseguito. Un risultato che ha assicurato ulteriori punti potenzialmente preziosi per la stagione finale del campionato mondiale FIA WEC.
Ma non i colpi di scena non erano finiti. La classifica finale della 24 Ore di Le Mans è stata modificata a seguito della squalifica della Vaillante Rebellion n.13. La Signatch Alpine Matmut si è quindi spostata in classifica generale: l’Alpine A470 n.35 è finita sul podio LMP2, mentre la n.36 si è classificata ottava.
Redazione MotoriNoLimits
Trofeo FIA Endurance LMP2
- Jackie Chan DC Racing no.38 – 90 punti
- Vaillante Rebellion no.31 – 52 punti
- Signatech Alpine Matmut no.36 – 42 punti
- Jackie Chan DC Racing no.37 – 41 punti
- Signatech Alpine Matmut no.35 – 38 punti
- CEFC Manor TRS Racing no.24 – 38 punti
- G-Drive Racing no.26 – 38 punti
- TDS Racing no.28 – 17 punti
- Vaillante Rebellion no.13 – 14 punti
- CEFC Manor TRS Racing no.25 – 10 punti