Mentre i team e la Formula 1 mettono alla prova i V6 Turbo nel primo appuntamento ufficiale del Mondiale di Formula 1 targato 2014 sul tracciato di Melbourne, vogliamo fare un passo indietro con la memoria per tornare agli inizi del XXI secolo e più precisamente al 2002, quando il debuttante Mark Webber regalava al Minardi Team un favoloso 5° posto nella gara di apertura.
“È certamente un ricordo stupendo e oggi mi fa piacere vedere Mark nel paddock di Melbourne come spettatore”, commenta Gian Carlo Minardi. “Gli faccio i miei più sinceri complimenti per la sua bellissima carriera e un grande in bocca al lupo per la nuova e stupenda avventura tra i prototipi nel Mondiale FIA WEC. È tornato nel mondo da cui era partita la sua avventura: le ruote coperte”.
Grazie al quinto posto di Mark Webber il team faentino conquistava all’apertura della stagione 2 punti mondiali che gli permisero di chiudere la stagione davanti un colosso del calibro della Toyota. “Diversamente da quanto succede ora, in quegli anni andavano a punti solamente i primi 6 classificati. Incamerare 2 punti nella gara di apertura voleva dire mettersi al riparo da eventuali sorprese. Entrare nella top 6 era qualcosa di eclatante perché si lasciava il segno nella classifica. In quest’occasione Mark tagliò il traguardo davanti alla Toyota. Proprio grazie a quel risultato eccezionale chiudemmo la stagione al nono posto in classifica, proprio davanti al colosso di Colonia… Niente male per un piccolo team come il nostro”, prosegue il manager faentino.
Facendo un ulteriore passo indietro Melbourne ha segnato anche il debutto nel Mondiale di F1 di un certo Fernando Alonso e, guarda caso, con i colori del Minardi Team. “Nel 2001 è iniziata la nostra avventura con Fernando. In quella stagione Nando mise in mostra già il suo talento chiudendo diverse gare in top 10 con ottimi risultati. Con il sistema attuale di punteggio sarebbe entrato più volte in zona punti. Abbiamo avuto la fortuna e l’onore di portare in pista un pilota che sta scrivendo una parte importante di storia dell’automobilismo”, conclude il Presidente Commissione Velocità ACI-CSAI.