Ford ha sviluppato la Hangover Suit, una tuta del peso di circa 17 kg costituita da speciali gilet, polsiere e cavigliere, all’interno delle quali sono stati inseriti dei pesi per rendere realistica la tipica sensazione di pesantezza corporea, occhiali speciali che producono una visione distorta o alterata, utilizzando giochi di intensità luminosa e riverberi colorati difficili da sostenere per l’occhio umano, e cuffie attraverso le quali simulare effetti acustici in grado di stimolare l’ipersensibilità ai suoni classica dell’emicrania. Insieme, tutti i dispositivi sono in grado di riprodurre i sintomi dei postumi di una notte di bagordi come spossatezza, vertigini, testa pesante e difficoltà di concentrazione.
Se mettersi alla guida dopo aver assunto alcool è oggi riconosciuto come un comportamento da evitare assolutamente, anche il giorno dopo ‘una notte da leoni’ può essere considerato altrettanto pericoloso. E durante il periodo natalizio, che culmina con il Capodanno, aumentano le occasioni in tal senso: i festeggiamenti tra colleghi, amici e in famiglia espongono gli automobilisti a un rischio maggiore che può essere fatale per se stessi e per gli altri utenti della strada. In Europa, le statistiche mostrano che l’abuso di alcool è uno dei fattori che aumentano le possibilità di essere coinvolti in incidenti mortali in 1 caso su 6. Ford ha commissionato la ‘Hangover Suit’ al Meyer Hentschel Institute, Germania, per mettere in luce gli elementi di rischiosità connessi a tale situazione.
“La società è molto attenta a sensibilizzare l’opinione pubblica nell’evitare che i giovani possano cedere alla tentazione di mettersi al volante dopo una notte di bagordi. Ma molte volte coloro che si mettono alla guida la mattina dopo una notte del genere, non ottengono la stessa attenzione dalla collettività”, ha detto Jim Graham, Manager di Ford Driving Skills For Life. “La ‘Hangover Suit’ mostra quali siano gli effetti debilitanti dei postumi e il rischio che la guida in tali condizioni può presentare per tutti gli utenti della strada”. Anche quando i conducenti rientrano entro il limite legale di alcool, si espongono a un rischio che può essere letale quasi come quello a cui ci si espone mettendosi alla guida dopo aver assunto sostanze alcooliche, come accade agli automobilisti privati del sonno e agli effetti sui loro tempi di reazione.
Attraverso il programma Driving Skills For Life, Ford organizza per i più giovani sessioni gratuite di guida responsabile, in 13 diversi Paesi in tutta Europa. Il DSFL, lanciato in Europa nel 2013, si pone l’obiettivo di formare oltre 20.000 ragazzi entro la fine del 2016. In Italia, il DSFL in questi 4 anni ha toccato 7 città (Monza, Milano, Padova, Pavia, Roma, Napoli e Palermo), coinvolgendo in totale oltre 2.500 giovani nella fascia 18-25 anni. In precedenza, sempre all’interno del progetto DSFL, Ford ha collaborato con il Meyer Hentschel Institute per lo sviluppo della ‘Drink Driving Suit’ e della ‘Drug Driving Suit’. Ma la ‘Hangover Suit’ ha affrontato sfide diverse.
“Abbiamo effettuato molti esperimenti per analizzare le risposte del corpo umano dopo una serata di bagordi partendo anche da noi stessi”, ha raccontato Gundolf Meyer-Hentschel, CEO dell’Istituto Meyer-Hentschel. “Per la ‘Hangover Suit’ abbiamo introdotto delle cuffie che riproducono effetti acustici per stimolare il particolare aumento della sensibilità ai suoni come accade durante un’emicrania. Inoltre, le cuffie insieme a speciali occhiali, simulano vertigini e gli effetti di un mal di testa accecante”.
Tra coloro che hanno già sperimentato la “Hangover Suit” vi sono il Dottor Richard Stephens, Senior Lecturer in Psychology presso la Keele University, Regno Unito, e un ricercatore della materia con esperienza in postumi da assunzione di alcool. “Le persone spesso non si rendono conto di fino a che punto i postumi dell’alcool possano compromettere le capacità di reazione e la gestione delle proprie azioni, anche quelle più comuni”, ha commentato il Prof. Stephens. “La ‘Hangover Suit’ mette in luce chiaramente questo aspetto”.
Redazione MotoriNoLimits