Il Bahrain è stato il primo vero test, in quanto Jerez lo possiamo considerare solo come uno shake-down. Purtroppo, a causa di questi regolamenti demenziali, abbiamo a disposizione un’ultima uscita e, per di più, tra una settimana soltanto.
I team sono chiamati pertanto a una grande prova di forza per sistemare e preparare le vettura in vista dei primi tre/quattro GP che si correranno, tra le altre cose, dall’altra parte del mondo. Come ci si poteva aspettare, le scuderia hanno dovuto affrontare diversi problemi legati all’affidabilità, che potrebbero condizionare anche i primi appuntamenti.
La Mercedes ha confermato una maggiore coesione e performance con i suoi partner. Le scelte tecniche sono state ripagate dai numerosi km (oltre 1.140 giri) percorsi da Mercedes (315), McLaren (299), Williams (318) e Force India (212).
La Ferrari, come squadra, si difende sul lato delle prestazioni in quanto non molto lontana dal binomio Rosberg-Hamilton. Più distante invece sul fronte “clienti”: la Sauber nell’ultima giornata ha accusato importanti problemi telaistici, mentre la Marussia risulta dispersa nel panorama-affidabilità con solo 26 giri all’attivo. Maranello ha quindi salutato il tracciato di Sakhir con 552 run complessivi.
Dei tre Costruttori, ancora una volta la Renault risulta in difficoltà sul programma. Anche se sono riusciti a girare leggermente di più rispetto alla Spagna, abbiamo avuto una Lotus praticamente inesistente, così come Red Bull e Toro Rosso. Solo la Caterham ha messo insieme un buon numero di km (250 passaggi) anche se con riscontri cronometrici altissimi. Pur di percorrere il maggior numero di strada, i team motorizzati Renault hanno girato senza KERS, che in termini di tempo sul giro quest’anno equivale a 5/6 secondi. Tra tante incertezze è emerso un dato certo: con queste monoposto qualsiasi problema tecnico è accentuato in termini di tempo per il ripristino. Questo ci fa capire quanto siano complessi i sistemi installati.
Ci apprestiamo a entrare in una settimana intensa che ci introdurrà all’ultimo test collettivo. Poi sarà Campionato vero. I team dovranno lavorare per arrivare a Melbourne il meno malati possibili, cercando di limitare i problemi. In questo momento fare ulteriori analisi diventa veramente difficile, in quanto non si conoscono le configurazioni in cui le vetture hanno girato e cosa sia stato provato. Pertanto per adesso mi fermo qui