Partito dalla pole, Nico Rosberg ha conquistato per la prima volta Singapore, dopo essere riuscito a resistere alla rimonta indiavolata della Red Bull di Daniel Ricciardo nelle fasi conclusive, a soli 4 decimi alla bandiera a scacchi. Terzo Lewis Hamilton, per cui il tedesco torna leader del Campionato, con 8 punti di vantaggio. Ai piedi del podio la Ferrari di Kimi Raikkonen seguito dal compagno di squadra Sebastian Vettel , autore di una rimonta pazzesca sulle strade del Marina Bay Circuit, da P22 a P5. Sesta la Red Bull di Max Verstappen davanti alla McLaren di Fernando Alonso, con la Force India di Sergio Perez (da P17, dopo 8 punti di penalità), la Toro Rosso di Daniil Kvyat e la Renault di Kevin Magnussen a completare la top 10.
L’inizio è stato subito col botto e ci siamo tolti subito il pensiero del record del 100% della safety car. Rosberg, Ricciardo, Hamilton e Raikkonen sono arrivati “tranquilli” alla prima curva, ma Max Verstappen è partito lentissimo e quando Carlos Sainz si è spostato sulla destra della Red Bull, è entrato in contatto con la Force India di Nico Hulkenberg, costretta al ritiro. Safety car, quindi, per due giri. Alla ripartenza (con un commissario ancora in pista!), Rosberg ha mantenuto il vantaggio su Ricciardo, non impensierito da Hamilton, a causa dei problemi di surriscaldamento dei freni. Problema che ha avuto anche Rosberg, ma che è riuscito a gestire più facilmente visto che non aveva davanti nessuno.
Nel giro 33 Raikkonen sulle supersoft è riuscito a passare Hamilton sulle soft, sfruttando un errore del Campione in carica. Dopo la sosta (in cui gli sono state rimontate le soft, cosa di cui non è parso entusiasta), Hamilton ha iniziato a recuperare sul finlandese, sulla stessa mescola, ma poi la Mercedes è passata al “Plan B”, che comportava una sosta finale per le supersoft nel giro 45. La Ferrari ha coperto la mossa facendo rientrare Raikkonen un giro dopo e montando le ultrasoft, ma Hamilton ha sfruttato l’undercut riprendendosi la terza posizione e quindi il podio. La Red Bull ha copiato le strategie infiammando la gara quando Ricciardo ha montato le supersoft nel giro 47.
Nel giro 48 Rosberg aveva un vantaggio di 25.8s e sembrava tranquillo, ma per via del traffico la situazione è cambiata e nel giro 49 Ricciardo aveva già recuperato quasi 4 secondi: un ultimo stop di Rosberg l’avrebbe quindi fatto scivolare in 4° posizione. La battaglia è stata quindi intensa, con l’australiano che è arrivato a rosicchiare 3 secondi al giro. Dietro, Raikkonen pressava Hamilton, che sul finale si è ritrovato di nuovo coi problemi ai freni.
Nel giro 53 Ricciardo aveva ridotto il gap a 11.8s, nel giro 56 a 5.2s, nel giro 58 a 4.6s e nel giro 60 (il penultimo) a 2.0s soltanto. Anche Rosberg ha avuto il suo bel daffare gestendo le soft che aveva da 28 giri e le temperature dei freni.Il rischio era il doppiaggio della Renault di Magnussen, in lotta con Perez e Kvyat. Nessun colpo di scena all’ultima curva, però, con Rosberg che ha tagliato per primo il traguardo del suo 200° GP, precedendo di soli 4 decimi Ricciardo.
Con la sua ottava vittoria della stagione (la 22° in carriera e la terza consecutiva), Rosberg sfata una tradizione e diventa il primo non-Campione a trionfare a Singapore e torna in testa alla classifica Piloti, con 273 punti contro i 265 di Hamiton, a 7.5s da Ricciardo e con 2.1s su Raikkonen. La strategia di due soste ha portato Sebastian Vettel al quinto posto finale, con Verstappen protagonista di un’altra gara indiavolata, con molti sorpassi e duelli in particolare con il pilota della Toro Rosso Kvyat (quello cui ha soffiato il sedile…).
Ottima la gara di Fernando Alonso, 7° con la McLaren, con Perez che ha preceduto Kvyat. E soddisfazione per il punto conquistato da Magnussen per la Renault. Alle sue spalle la Haas di Esteban Gutierrez, la Williams di Felipe Massa, la Sauber di Felipe Nasr, Carlo Sainz, la Renault di Jolyon Palmer, la Manor di Pascal Wehrlein, la Sauber di Marcus Ericsson e la Manor di Esteban Ocon (che si è preso una penalità di 5 secondi per aver superato in periodo di safety car).
Fuori dai giochi Romain Grosjean che non è neppure partito per problemi di freni sulla sua Haas, la McLaren di Jenson Button, la Williams di Valtteri Bottas e ovviamente la Force India di Nico Hulkenberg.
Anche a Singapore, quindi, nulla di nuovo, con la Mercedes sempre a dettare le regole del gioco: 538 punti in classifica contro i 316 della Red Bull, decima vittoria consecutiva. Cambierà qualcosa in Malesia tra due settimane? Intanto una cosa è certa: forse Hamilton deve iniziare a preoccuparsi perché quest’anno Rosberg sembra voler fare davvero sul serio… Sarà un bel duello. Peccato sia solo “privato”, in quanto è dura che qualcuno riesca a mettersi tra i piloti di Toto Wolff e Niki Lauda…
Barbara Premoli