E’ di Lewis Hamilton la pole position del GP d’Austria, al termine di una sessione movimentata in cui ha avuto un ruolo cruciale anche la pioggia. Tutti sono infatti scesi in pista nel Q3 sulle intermedie dopo lo scroscio alla fine del Q2, ma poi sono dovuti passare alle dry nei minuti finali, quando la pista si è asciugata e i tempi sono crollati progressivamente.
Hamilton (alla 54° pole in carriera, la 6° del 2016) ha chiuso con il tempo di 1.07.922, di 0.543 più veloce del compagno di squadra in Mercedes Nico Rosberg, che perderà però 5 posizioni per la sostituzione del cambio dopo l’incidente nelle FP3 e scatterà quindi da P7. Da elogiare il lavoro dei suoi meccanici che sono riusciti a sistemare la macchina (e che macchina!) e a farlo scendere in pista dopo 9 minuti dall’inizio del Q3.
Il pilota della Force India Nico Hulkenberg è stato il primo a passare alle slick nel Q3 e ha chiuso col 3° tempo, davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel, che partirà 9° sempre per la sostituzione de cambio. Quinto incredibile tempo per la McLaren di Jenson Button, che partirà 3°, grazie alle penalità dei due tedeschi. Alle spalle di Button, per 0.001s Kimi Raikkonen, davanti alla Red Bull di Daniel Ricciardo. A chiudere la top 10 la Williams di Valtteri Bottas, la seconda Red Bull di Max Verstappen e la seconda Williams di Felipe Massa.
La pioggia nei minuti conclusivi del Q2 ha impedito alla Mercedes di adottare la stessa strategia di Ferrari e Red Bull di fare i tempi migliori sulle supersoft, mescola con cui prenderanno il via domani in gara. La Mercedes ha cercato di rispondere dopo aver usato le ultrasoft all’inizio del Q2 prima della pioggia richiamando ai box Hamilton e Rosberg per montare le supersoft, ma la pista era ancora troppo bagnata e non sono riuscii ad abbassare i tempi, quindi partiranno con la mescola più morbida (ma che saranno costretti a cambiare dopo pochi giri). La pioggia ha anche protetto Button dall’eliminazione, riuscendo a entrare nel Q3 per la prima volta dal GP di Abu Dhabi 2014, chiudendo davanti alla Haas di Esteban Gutierrez, 11°. Ottima qualifica per la Manor di Pascal Wehrlein, 12°, davanti alla Haas di Romain Grosjean per 0.150s.
Deluso e molto sistante, 14°, Fernando Alonso, per l’errore incomprensibile del team McLaren-Honda di fargli fare il prino run in Q2 con pneumatici usati. Alle sue spalle la Toro Rosso di Carlos Sainz e la Force India di Sergio Perez, costrettu al ritiro nel Q2 per cedimeno del motore e della sospensione. E sono state proprio qualifiche da dimenticare per la Toro Rosso, con Daniil Kvyat protagonista di un brutto incidente per la rottura della sospensione quando è passato sul cordolo alla curva 8, che ha causato la bandiera rossa. Per Sainz, motore Ferrari 2015 in fumo proprio alla ripartenza della sessione, con bandiere gialle che hanno inciso sulla classifica.
Hulkenberg ha però migliorato il suo tempo proprio con le bandiere gialle, quindi la sua prima fila è a rischio, essendo ancora under investigation da parte della FIA. Sainz ha chiuso 11°, ma le vere delusioni arrivano con le Renault di Kevin Magnussen e Jolyon Palmer 17° e 18°. La Manor di Rio Haryanto 19°, anche lui ha migliorato con le bandiere gialle ma non nel primo settore e non abbastanza per guadagnare posizioni. 20° Kvyat, davanti alle Sauber di Marcus Ericsson e Felipe Nasr.
Il vero scandalo di questo GP che se non fosse sponsorizzato dalla Red Bull sarebbe già stato cassato dal calendario? Le sospensioni che continuano a saltare come noccioline per via dei cordoli modificati per la gara della MotoGP. Si parla tanto di sicurezzxa, si testa la nuova versione di Halo e poi va tutto bene se le monoposto passando sui cordoli hanno vibrazioni tali che fanno saltare le sospensioni? Dopo Verstappen, Rosberg e Perez, Kvyat oggi se l’è vista brutta. E non è affatto bello. La FIA dovrebbe farsi un bell’esame di coscienza… e prendere provvedimenti.
Barbara Premoli