Il 7 settembre 1975 a Monza Niki Lauda conquistò il primo Titolo mondiale con la Ferrari e nell’edizione in corso del GP d’Italia la Scuderia celebrerà i 50 anni con livree e tute dedicate. Ma ecco il ricordo di chi quel giorno storico l’ha vissuto dal vivo: Piero Ferrari, figlio del Commendatore e attuale vicepresidente dell’Azienda.
1. Quest’anno, in occasione del GP d’Italia, la Scuderia Ferrari celebrerà i 50 anni dal primo Titolo mondiale di Niki Lauda. Cosa convinse suo padre a puntare su questo giovane austriaco quasi sconosciuto, nel 1974?
È stata una combinazione di istinto e fiducia. Clay Regazzoni aveva detto a mio padre che Niki aveva un talento straordinario e una sensibilità fuori dal comune. Poi arrivò il GP di Monaco: Niki fu eccezionale al volante di una monoposto che non poteva competere con i top team. Mio padre seguì quella gara da Fiorano e decise subito che valeva la pena puntare su di lui. Ripensandoci oggi, è incredibile come una decisione così semplice, basata sull’istinto e su una corsa vista in TV, abbia cambiato la storia della Ferrari.
2. Lei era a Monza il 7 settembre 1975, quando Niki conquistò il suo primo Titolo mondiale. Qual è il ricordo più vivido di quella giornata?
Non dimenticherò mai quell’atmosfera. Clay Regazzoni vinse la gara e, con Niki terzo al traguardo, avevamo la certezza matematica del Titolo. Dopo il podio, Niki e io ci abbracciammo — e ricordo di aver desiderato che quel momento non finisse mai. Non fu solo una vittoria per la Ferrari; fu l’inizio di una nuova era, e per me ebbe un valore profondamente personale, come festeggiare con l’amico di una vita.
3. Niki era conosciuto come “il computer umano”, ma dai suoi ricordi emerge un lato molto diverso. Com’era lontano dalla pista?
Era brillante, ma anche divertente, spensierato e pieno di vita. La sera uscivamo spesso a cena a Modena, tra risate, scherzi e persino scommesse sui risultati dei Gran Premi… Chi perdeva pagava per tutti! Dietro la sua precisione e disciplina, c’era un ragazzo che amava la vita e l’amicizia. È questo il Niki che porterò sempre con me.
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