Spa-Francorchamps ci ha regalato un GP del Belgio certamente movimentato, come spesso accade in condizioni di pista così bagnata, e all’insegna della sicurezza: abbiamo infatti dovuto aspettare quasi un’ora e mezza prima della partenza. Una gara che ha confermato lo strapotere della McLaren, con un Oscar Piastri che ha dimostrato di avere qualcosa in più rispetto a Lando Norris. Un capolavoro il suo sorpasso, così come la gestione complessiva della corsa. Ha commesso due piccoli errori, che ci possono stare su una pista come Spa.
La Ferrari conquista il podio con Charles Leclerc, terzo al traguardo, consolidando il secondo posto nel mondiale Costruttori. Il monegasco ha pagato un dazio di 20 secondi, che però si può leggere in chiave positiva: dimostra che gli aggiornamenti introdotti stanno funzionando, soprattutto considerando il grande strapotere del team diretto da Andrea Stella. Lewis Hamilton ha riscattato l’“errore” in qualifica, dove per pochi millimetri gli è stato cancellato il tempo; altrimenti sarebbe potuto partire dalla top 5. Quarto posto per il solito Max Verstappen, dopo lo straordinario successo nella Sprint, dove è stato magistrale. Dopo la buona qualifica, ancora fuori dalla zona punti Yuki Tsunoda.
In questo momento vedo una Mercedes in confusione. Guardando i tempi in gara, Andrea Kimi Antonelli è stato più veloce di George Russell, e onestamente non comprendo la strategia adottata nei suoi confronti proprio nel suo momento migliore. Certamente ha commesso un errore che ha compromesso la qualifica — e di conseguenza la gara — ma non condivido le critiche rivoltegli.
Ancora un fine settimana in zona punti per Alex Albon, che porta la sua Williams al sesto posto, e per Gabriel Bortoleto in crescita, così come la sua Sauber. Non è una sorpresa, visto il suo passato in F3 e F2: Gabriel sta confermando in pista le sue capacità. Altrettanto positivo l’ottavo posto di Liam Lawson, sia per lui che per la Racing Bulls. È la conferma che, troppe volte, alcune decisioni vengono prese con troppa fretta. Chiude la top 10 Pierre Gasly, con un punto importante per una Alpine che ha molto da rivedere internamente.
Siamo entrati nella seconda metà del campionato, che si preannuncia incandescente, soprattutto nelle retrovie, con quattro team racchiusi in una manciata di punti. Non escluderei però nemmeno l’Alpine, attualmente all’ultimo posto con 20 punti: basta un fine settimana ben riuscito per recuperare terreno. Ora ci aspetta l’Ungheria, prima della pausa estiva.
Gian Carlo Minardi


























