Dopo il GP del Giappone a Suzuka e quello del Bahrain a Sakhir, la F1 resta in Medio Oriente e chiude la prima tripletta della stagione con il GP dell’Arabia Saudita, quinto round dell’anno che si corre sul circuito della Jeddah Corniche, un tracciato cittadino noto per la velocità e le sfide tecniche che presenta per piloti e squadre.
Il Jeddah Corniche Circuit si estende per 6.174 metri lungo la costa del Mar Rosso, rendendolo il secondo circuito più lungo del calendario di Formula 1, dopo Spa-Francorchamps. Con 27 curve, detiene però il record per il maggior numero di cambi di direzione nella categoria. Sembra un tracciato cittadino, ma in realtà si tratta di un impianto permanente che sorge in città, con curve lunghe e fluide, molti tratti ad alta velocità, con medie sul giro che superano i 250 km/h, e delimitato da muretti di cemento. Sono previste tre zone DRS, che offrono diverse opportunità di sorpasso. La prima è sul rettilineo principale, la seconda tra le curve 19 e 22, e la terza nel contro-rettilineo che porta all’ultimo tornante prima del traguardo. Le condizioni climatiche a Jeddah prevedono temperature diurne superiori ai 30 gradi, che scendono intorno ai 23-24 dopo il tramonto. L’asfalto relativamente poco abrasivo suggerisce strategie a una sola sosta, ma la natura del circuito e la vicinanza dei muretti richiedono ai team di essere pronti ad adattare le strategie in base agli imprevisti che possono verificarsi durante la gara.
Programma. Il weekend di gara seguirà il consueto formato, con le prime due sessioni di prove libere venerdì alle 16.30 locali (15.30 CEST) e alle 20 (19 CEST). La terza sessione di libere si terrà sabato alle 16.30 (15.30 CEST), seguita dalle qualifiche alle 20 (19 CEST). Anche la gara, domenica, sulla distanza dei 50 giri (308,45 km), prenderà il via alle 20 locali (19 CEST).
Frédéric Vasseur Team Principal: “La prima tripletta stagionale si conclude in Arabia Saudita, sul circuito della Jeddah Corniche, che presenta caratteristiche molto diverse sia per layout che per asfalto rispetto al Bahrain dove abbiamo corso meno di una settimana fa. A Sakhir abbiamo fatto dei piccoli passi avanti in termini di competitività, sia grazie a una miglior performance della vettura che per merito di una solida prestazione di squadra in qualifica e in gara. In questi pochi giorni a Maranello abbiamo continuato a lavorare intensamente sull’analisi dei dati e vogliamo affrontare la gara di Jeddah con lo stesso obiettivo. Vogliamo rimanere concentrati su noi stessi, perché è il modo migliore di estrarre il massimo dal pacchetto a nostra disposizione e progredire costantemente per colmare il gap che ancora ci separa da chi ci precede in classifica”.