McLaren subito a fionda nella prima giornata di prove libere del GP del Bahrain. Lando Norris e Oscar Piastri sono stati nettamente i più veloci in FP2, la sessione più significativa della giornata, visto che si svolge in condizioni di temperatura simili a quelle che si avranno in qualifica e domenica in gara, senza considerare che uno dei due, Norris, era stato autore del miglior tempo anche in FP1 (1’33”204). Nella seconda ora, la coppia papaya è stata l’unica a scendere sotto la barriera dell’1’31”: Piastri è arrivato a 1’30”505, Norris a 1’30”659.
Se nel 2024 la giornata era stata caratterizzata dalla totale assenza della C1 nel novero delle mescole usate nelle due ore di prove libere, oggi il quadro è stato completamente diverso. Sette squadre hanno infatti utilizzato per ognuno dei due piloti un set di Hard: le eccezioni sono state Red Bull, Williams e Haas. Questo il riepilogo dei giri percorsi per mescola della giornata: 184 giri (19,41%) con la C1, 355 con la C2 (37,45%) e 409 con la C3 (43,14%).
Simone Berra, Pirelli chief engineer: “Come sempre accade nei Gran Premi in cui una parte del programma si svolge sotto la luce artificiale, ci sono delle sessioni di prove libere che sono poco significative per trarre delle conclusioni in vista del prosieguo del fine settimana. Ne è stata un’ulteriore conferma la giornata odierna, con FP2 che ha dato delle indicazioni utili per sabato e domenica. Se è vero che tutte le squadre e i piloti avevano svolto qui i tre giorni di test precampionato e che quindi avevano a disposizione un’enorme quantità di dati, bisogna tenere presente che le condizioni sono molto diverse, con temperature molto più alte, basti pensare che oggi alle 18 avevamo 38° C sull’asfalto mentre nei test allo stesso orario non si erano mai superati i 19 °C.
L’aspetto più importante è che non avremo una situazione simile a quella vista una settimana fa a Suzuka, nonostante le mescole siano le stesse. La pista e le condizioni atmosferiche sono decisamente diverse e abbiamo visto nei long run effettuati come il livello di degrado termico – non solo sull’asse posteriore ma, in alcuni casi, anche sull’anteriore – dei pneumatici sia molto elevato. È quindi facile immaginare che assisteremo a una gara articolata su due pit-stop, con tutte e tre le mescole che potranno essere protagoniste. Non è un caso, infatti, che – a differenza di quanto accaduto lo scorso anno – ben sette squadre abbiano già usato un treno di Hard. Non abbiamo avuto particolari problemi in termini di usura, con un livello di abrasione dei pneumatici molto basso”.