L’immagine concreta del sogno americano, fatto di metallo cromato e pelle pregiata rivivrà dall’8 al 9 marzo ad Automotoretrò con alcuni dei modelli che ne hanno fatto la storia. Le auto americane degli anni 40 non erano veicoli, erano dichiarazioni d’intenti: più grandi, più audaci, più brillanti di qualsiasi cosa il mondo avesse mai visto. L’evento, organizzato da Fiere di Parma in collaborazione con Alberto Gianoglio, trasformerà gli spazi espositivi in un viaggio nell’America del dopoguerra, quando possedere un’automobile non era solo questione di mobilità, ma di status e libertà. La sezione United Motors riporta in vita l’età dell’oro dell’automotive statunitense. La Cadillac Convertible Coupé 1953, recentemente comparsa nella serie “Miss Fallaci” di Paramount, dominerà lo spazio con la sua presenza regale – un monumento mobile all’estetica degli anni 50.
A evocare le atmosfere da drive-in, jukebox e quella irripetibile miscela di ribellione e innocenza che definì un’intera generazione la Cadillac Deville 1949 utilizzata per “Grease: Rise of the Pink Ladies“. I suoi dettagli, dall’abitacolo spazioso ai fanali che sembrano occhi sorridenti, raccontano un’America che guardava al futuro con ottimismo sfrenato. Gli appassionati potranno ammirare la maestosa Cadillac Cabriolet 1958, che per anni ha trasportato celebrità e reali all’Hotel Cipriani di Venezia. Con le sue pinne posteriori audaci e la griglia frontale che ricorda un sorriso hollywoodiano, questa vettura incarnava la promessa americana di abbondanza e grandeur trasportata sulle rive della laguna veneziana.
La collezione includerà gioielli rarissimi come la Cadillac del 1948 del presidente americano Truman, testimone silenziosa di decisioni che hanno plasmato il mondo moderno, nonché prima auto guidata da Elizabeth Taylor, regalo dalla madre alla futura diva per i suoi 16 anni; e la Buick 1942 appartenuta alla moglie di William Cooper Procter (fondatore della famosa Procter&Gamble). Prodotta nei mesi cruciali prima che le fabbriche automobilistiche venissero convertite alla produzione bellica, questa “black-out car” ha attraversato un’epoca di trasformazione radicale dell’industria americana, apparendo perfino nel film su Mike Bongiorno (prodotto da Viola Film e Rai Fiction), prima di diventare parte della memoria collettiva dell’automobile.
Dal set di “Napoli – New York” di Gabriele Salvatores (del 2024 tratto da un soggetto inedito di Federico Fellini e dal suo sceneggiatore Tullio Pinelli con Pierfrancesco Favino) arrivano una Buick del 1942 e una Cadillac del 1953. Il fascino del legno e dell’acciaio prenderà invece forma nella straordinaria Buick Estate Wagon Woody 1949, testimone di un’epoca in cui la scarsità di acciaio spinse i costruttori a utilizzare pannelli in legno pregiato. Questa necessità costruttiva si trasformò in un’icona culturale, diventando il simbolo della nascente cultura surf della California, con le tavole che sporgevano dal portellone posteriore mentre i Beach Boys cantavano di “good vibrations” e sogni infiniti.