Thierry Neuville (Hyundai) campione del mondo Rally, Toyota campione costruttori, Sam Pajari (Toyota) campione WRC2. Questi i verdetti del Rally del Giappone che ha offerto anche una gara appassionante, vinta a sorpresa da Elfyn Evans (Toyota) dopo il ritiro la domenica mattina di Ott Tanak, fino ad allora leader incontrastato.
Le sorti del mondiale sono state incerte fino alla fine, tanto che la Super Sunday del Rally del Giappone si è aperta con un ampio ventaglio di esiti ancora possibili e con il favorito Neuville, sfortunato al venerdì, costretto a rincorrere i punti mancanti per la certezza matematica. La classifica piloti si è risolta solo con l’incidente nella SS 17 occorso a Tanak, che ha chiuso così la stagione al terzo posto dopo Evans. Il titolo costruttori è stato contendibile addirittura fino alla Power Stage, vinta da Sebastien Ogier che ha così regalato a Toyota la vittoria sul filo di lana. Alla Hyundai, favorita alla vigilia, non sono bastate infatti le prestazioni nella Super Sunday del ritrovato Andreas Mikkelsen, fino ad allora in ombra, e dello stesso Neuville. Nel WRC2 a Pajari è bastato tenere il secondo posto, sufficiente a scavalcare Oliver Solberg (Skoda), secondo nella classifica stagionale, davanti a Nicolay Gryazin (Citroen).
Fino all’incidente di apertura della domenica, la gara ha avuto in Tanak il suo leader indiscusso, grazie anche a una scelta e gestione delle gomme sempre attenta, con Evans inseguitore a distanza di sicurezza. Dietro di loro, però, la battaglia è stata sempre molto accesa, con Sebastien Ogier a lottare per il podio e Neuville a risalire passo dopo passo la classifica per racimolare i punti necessari al titolo. Il podio ha visto alla fine Evans sul primo gradino, Ogier sul secondo e Adrien Fourmaux sul terzo, con il nuovo campione del mondo sesto. Nel WRC2, Gryazin è stato sempre saldo in testa, seguito da Pajari e da Hiroki Harai (Skoda). Variegata la strategia gomme dei team. Il rally, infatti, si è svolto in condizioni di tempo asciutto, ma su strade sempre abbastanza umide e con livelli di grip molto variabili che hanno costretto gli equipaggi a fare un ampio utilizzo delle P Zero a mescola morbida (option in questa gara) in combinazione con le hard o addirittura da sole, come al sabato mattina (tutti 5 soft, eccetto che per Fourmaux e Gregoire Munster) e nelle prove spettacolo nel Toyota Stadium (in genere 5 soft, ma non per tutti).
Terenzio Testoni, Rally activity manager Pirelli: “Complimenti a Thierry, alla Toyota e a Sam per la vittoria e per averci offerto, insieme ai loro diretti avversari, una stagione appassionante, incerta fino alla fine, così come lo è stata la gara in Giappone, confermatasi ostica e spesso imprevedibile, nella quale gli pneumatici, le soft in particolare, hanno dovuto fronteggiare i continui cambiamenti di aderenza dell’asfalto, che hanno costituito la difficoltà maggiore per i piloti. La stagione per noi e per alcuni dei protagonisti del campionato non è ancora finita, però. L’appuntamento è in Italia per il Monza Rally Show dal 5 all’8 dicembre, dove oltre a vedere le vetture del WRC1 darsi ancora battaglia, parleremo del nostro futuro nel rally e faremo un bilancio di questo quadriennio straordinario, durante il quale abbiamo imparato tanto e abbiamo avuto la possibilità di farci apprezzare, individualmente e come squadra. Abbiamo fatto sviluppo fino all’ultimo e continuato a prendere appunti che ci serviranno in futuro, poiché se da un lato si chiude il ciclo 2021-24 come fornitori unici del WRC, dall’altro si è già aperto un ciclo nuovo che ci vedrà impegnati in altre competizioni rallistiche. Molti mi hanno chiesto se avremo nostalgia del mondiale: abbiamo solo bei ricordi e la certezza di aver conosciuto belle persone. La nostalgia è per chi esce di scena e non è il nostro caso”.