La MotoGP lascia l’Europa per il primo di 5 appuntamenti consecutivi tra Asia e Australia. La prima edizione del GP di Indonesia andò in scena nel 1996 sulla pista di Sentul che era stata inaugurata 3 anni prima. Anche nel 1997 la 125, la 250 e la 500 corsero su quel tracciato, ma il tris saltò a causa della crisi finanziaria asiatica. L’Indonesia è tornata in calendario nel 2022 grazie al Mandalika International Street Circuit.
Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, il Pertamina Mandalika Circuit da 4,3 km di lunghezza rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 presenta un indice di difficoltà di 3 perché soltanto 2 delle 9 frenate sono della categoria Hard. Tutte le altre frenate invece comportano decelerazioni inferiori ai 100 km/h, anche se un’altra richiede più di 4 secondi. Ogni giro i freni vengono impiegati per 28 secondi, equivalenti al 31% dell’intero GP.
Producendo pinze, pompe, pastiglie, dischi e liquido freni, Brembo è uno dei pochi marchi che opera con una logica di sistema: ogni volta che viene ideato e progettato un nuovo componente, si verifica non solo l’efficacia dello stesso ma anche l’incidenza sulle altre parti dell’impianto frenante e persino sul resto della moto. Per esempio, un aumento delle dimensioni della pinza incrementa la coppia frenante, ma fa anche crescere le masse non sospese, con ovvi peggioramenti in accelerazione e nei cambi di direzione delle MotoGP.
La curva più dura del Pertamina Mandalika Circuit per l’impianto frenante è la numero 10 perché le MotoGP hanno preso velocità non essendosi avvalse dei freni alle curve 8 e 9: le MotoGP scendono da 275 km/h a 85 km/h in 4,5 secondi in cui percorrono 208 metri grazie al carico di 5 kg sulla leva del freno. La decelerazione è di 1,5 g e la pressione del liquido freno Brembo tocca i 10,8 bar.