Sarà una prima fila tutta McLaren quella del GP d’Ungheria, con Lando Norris (1’15”227) davanti al compagno di squadra Oscar Piastri di appena 22 millesimi (1’15”249). Il pilota inglese è alla terza pole in carriera dopo quelle ottenute a Sochi nel 2021 e a Barcellona quest’anno. Era dal GP del Brasile 2012 che due McLaren non riuscivano a piazzare entrambe le vetture sulla prima fila della griglia: allora i protagonisti furono, nell’ordine, due campioni del mondo come Lewis Hamilton e Jenson Button. È la pole position numero 158 nella storia della McLaren che, per la decima volta, mette un suo pilota davanti a tutti in qualifica all’Hungaroring: l’ultima volta risaliva al 2012, con Hamilton in pole. La seconda fila della griglia sarà occupata dalla Red Bull di Max Verstappen (1’15”273), staccato di soli 46 millesimi da Norris, e dalla Ferrari di Carlos Sainz, il cui ritardo è di 469 millesimi.
Il sabato è stato caratterizzato da condizioni meteorologiche molto differenti rispetto a venerdì. Già nella terza sessione di prove libere le temperature erano molto più basse, soprattutto quella dell’asfalto scesa di oltre 20 °C rispetto a FP1. Inoltre, la pioggia ha fatto la sua comparsa poco prima delle qualifiche ed è scesa a intermittenza, senza peraltro mai bagnare sufficientemente la pista da rendere necessario l’utilizzo delle gomme intermedie. In FP3 quasi tutte le squadre si sono concentrate sulla preparazione delle qualifiche, utilizzando la mescola Soft. Due sono state le eccezioni: la Red Bull, che ha lavorato sulla Hard anche sulla lunga distanza, e l’Aston Martin, che ha usato un ulteriore set di Medium.
Lo svolgimento della qualifica è stato abbastanza farraginoso, sia per le condizioni meteo che mutavano rapidamente, sia per due interruzioni per le uscite di pista di Sergio Perez in Q1 e di Yuki Tsunoda in Q3. La Soft è stata l’unica mescola utilizzata e, come prevedibile, il picco della prestazione è stato ottenuto nel primo giro cronometrato. L’abbassamento delle temperature ha facilitato il compito dei piloti nella gestione della C5 sul giro secco, migliorando il bilanciamento della monoposto fra i due assi e riducendo il surriscaldamento delle gomme posteriori, che venerdì era stato particolarmente significativo nell’ultimo settore
Mario Isola, direttore motorsport Pirelli: “Anche all’Hungaroring abbiamo assistito a una qualifica spettacolare, coi primi tre piloti racchiusi in appena 46 millesimi di secondo e con diversi colpi di scena. Tutto lascia quindi prevedere che domani potremo assistere ad una gara molto combattuta, sia per le primissime posizioni che per il resto della zona punti. Da evidenziare il fatto che, in un anno, le prestazioni delle vetture siano cresciute in maniera significativa, visto che il tempo della pole position è di quasi un secondo e mezzo più basso rispetto al 2023 su uno dei circuiti più corti di tutto il calendario. Dal punto di vista delle strategie, questa è una classica gara dove il doppio pit-stop è nettamente il favorito. Sulla carta, la strategia più veloce prevede la partenza con la Medium, da combinare poi con la Hard. È chiaro che la quantità di set disponibili delle due mescole più dure determinerà le scelte delle squadre. Va detto quindi che ci sono tre squadre – Red Bull, McLaren, Ferrari– che hanno un solo set di Hard e due di Medium nuovi a disposizione mentre una – la Aston Martin – ha un set di Medium e uno di Hard nuovi. Tutte le altre hanno almeno due set di Hard e uno di Medium nuovi. Un altro fattore molto importante da tenere in conto sarà il nuovo innalzamento delle temperature previsto per la gara che dovrebbe riportare quella dell’asfalto a superare ampiamente la barriera dei 50°C”.