Dopo Barcellona la F1 percorre 1.700 km in direzione nord-est per raggiungere il cuore dell’Europa. Il GP d’Austria si disputa al Red Bull Ring dal 1997, anche se inizialmente il tracciato era noto come A1. Il circuito è sorto sui resti dell’Osterreichring, impiegato nel Mondiale dal 1970 al 1987. Rispetto alla MotoGP, le monoposto non devono affrontare la chicane posta poco oltre la metà del rettilineo tra le curve 1 e 3.
Secondo i tecnici Brembo, il Red Bull Ring, lungo 4.318 metri, rientra nella categoria dei circuiti mediamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 3 perché, fatta eccezione per le prime 3 frenate, veramente toste, tutte le altre non comportano un grande sforzo. Dei quasi 10 secondi di utilizzo dei freni in un giro, infatti, oltre due terzi discendono da queste 3 curve.
In 3 delle staccate del Red Bull Ring i piloti di Formula 1 esercitano un carico sul pedale superiore ai 140 kg. Per questa ragione si sottopongono a sedute di allenamento con dei pesi che permettano loro, specie per la gamba sinistra, di affrontare tali sforzi per due ore consecutive. D’altra parte, anche gli impianti frenanti devono resistere ai carichi loro richiesti in ogni condizione. Per impedire che abbiano défaillance, Brembo non si accontenta di raggiungere i valori che si vedono durante il weekend di gara, ma si spinge decisamente oltre.
Durante i test al banco statico con i quali si verifica la resistenza strutturale della pinza, alla pressione e coppia massima ipotizzati raggiungibili in vettura viene applicato un coefficiente di sicurezza che garantisce l’integrità del componente anche nelle situazioni più critiche. Durante i test al banco dinamico viene verificata la performance della pinza, e per fare ciò durante il test si usa un attuatore che genera pressione a una velocità di circa 1200 bar/s, un valore decisamente sovrumano.
La curva più dura del Red Bull Ring per l’impianto frenante è la 3 in cui le monoposto passano da 313 a 81 km/h in 2,52 secondi durante i quali percorrono 114 metri. Notevole lo sforzo richiesto ai piloti in quel frangente: 4,6 g è la decelerazione massima a cui sono sottoposti e 142 kg il carico che devono esercitare sul pedale del freno. La potenza frenante è invece di 2.379 kW.
Poco più di 5 anni fa ci lasciava Niki Lauda. L’austriaco è rimasto nel cuore dei ferraristi e di noi tutti anche perché nel 1975 fu il primo pilota di Formula 1 a vincere un GP e il Mondiale con i freni Brembo. Il tre volte campione del mondo viene ricordato per il coraggio, la passione e il suo costante impegno per questo sport, come pilota e come manager. Motivazioni che nel 2013 gli valsero il Premio Brembo-Ecclestone “per aver contribuito con le sue capacità sportive e imprenditoriali alla storia della Formula 1”.