Come preannunciato le qualifiche sono state la parte del fine settimana di Monaco più entusiasmante e affascinante. Una qualifica che si è corsa sul filo dei millesimi e dei decimi. In Q2 abbiamo avuto 15 vetture racchiuse in poco più di 9 decimi. Tra Norris, primo, e Albon, nono, appena 484 millesimi, con addirittura i primi quattro (Norris-Verstappen-Piastri-Leclerc) racchiusi in 93 millesimi. Charles Leclerc e Carlos Sainz, assieme a Oscar Piastri in particolare, hanno fatto un lavoro eccezionale. L’australiano si conferma pilota di ottime qualità con la classe giusta per far parlare di sé nel prossimo futuro.
Leclerc conquista la prima vittoria stagionale per la Ferrari e lo fa nella sua Monaco con una gara perfetta, dal primo all’ultimo dei 78 giri. Perfetto anche nei due start, riuscendo a stare davanti a un ottimo Piastri, secondo con la McLaren. Un bel segnale in vista di Montreal, altra pista in cui sorpassare non è facile.
Dopo un primo giro catastrofico, caratterizzato da tre contatti con la conseguente bandiera rossa, il secondo start è stato pulito e tutti sono stati molto bravi a non commettere errori, girando molto forte. Certamente, senza variabili, Montecarlo si conferma un Gran Premio con ben poco da raccontare. Passare è praticamente impossibile come ha dimostrato la sfida tra Russell-Verstappen-Hamilton. Queste macchine sono troppo lunghe e larghe per le stradine del Principato, ma ci hanno regalato comunque giri eccezionali sfiorando i guardrail senza commettere errori. Questo è il bello di Montecarlo.
Come dicevo prima, il via è stato condizionato da tre contatti molto differenti tra loro: Carlos Sainz ha forato l’anteriore sinistra dopo il contatto con Oscar Piastri e, giustamente, è stato riammesso in gara in seguito alla bandiera rossa esposta prima della conclusione del primo giro. Bandiera rossa causata dall’incredibile contatto tra Kevin Magnussen e l’incolpevole Sergio Perez che ha coinvolto anche Nico Hulkenberg. Ancora una volta Magnussen l’ha combinata grossa. Fortunatamente nessuno si è fatto male.
Il terzo contatto, forse il più grave perché tra due compagni di squadra, ha visto protagonisti Esteban Ocon e Pierre Gasly. Come spesso succede, Ocon non si è risparmiato, soprattutto quando c’è di mezzo un compagno di squadra. Giustamente sarà penalizzato nella prossima gara. Fortunatamente per lui, Gasly è riuscito a riprendere il via della corsa, regalando al team il decimo posto e quindi un punto.
Per la prima volta abbiamo visto una Red Bull in difficoltà, che ha pagato dazio sia con Sergio Perez sia con Max Verstappen. In seguito a un piccolissimo errore in qualifica, l’olandese non era riuscito ad andare oltre la sesta posizione in griglia. E’ una Red Bull che soffre e, quando si soffre, è più facile incappare in errori.
Molto bravo Yuki Tsunoda, ottavo al traguardo e primo degli altri, dopo i colossi Ferrari, Red Bull, McLaren e Mercedes. Quattro punti importantissimi sia per lui sia per il team, che consolida il sesto posto in classifica. Da solo ha portato in alto il team rosicchiando 4 punti all’Aston Martin. Altrettanto bravo, Alex Albon, nono al traguardo, che regala i primi due punti stagionali alla Williams, lasciando sola a fondo classifica e a zero punti la Kick Sauber.
Gian Carlo Minardi