Max Verstappen porta a nove i successi consecutivi vincendo anche il GP dell’Arabia Saudita, ricco d’azione alle sue spalle. L’olandese ha preso subito il comando dalla pole ed è passato per primo sotto la bandiera a scacchi al termine dei 50 giri, movimentati solo per la safety car nelle fasi iniziali, con la Red Bull che è stata tra i team a rischiare la strategia del doppio pitstop in sequenza. Per il campione olandese, si tratta della 56° vittoria in carriera e con quello odierno raggiunge i 100 podii in F1.
Per il team austriaco in Arabia un’altra doppietta, con il secondo posto di Sergio Perez, che ha avuto una penalità di 5 secondi per unsafe release nei confronti di Fernando Alonso durante la sosta movimentata ai box, ma aveva sufficiente vantaggio per restare davanti a Charles Leclerc, a podio (e si porta a casa anche il punto extra per il giro veloce) davanti alla McLaren di Oscar Piastri, che ha passato la maggior parte della gara a tentare di passare Lewis Hamilton, uno dei pochi piloti a restare in pista durante la prima serie di pitstop sotto la safety car. Quinto Fernando Alonso, unica Aston Martin a concludere la gara, con Lance Stroll finito contro le barriere nel giro 7, causando l’uscita della SC. Nelle fasi finali Alonso è riuscito a resistere alla pressione della Mercedes di George Russell, sesto.
Debutto da incorniciare per Oliver Bearman, che ha sostituito Carlos Sainz in Ferrari (lo spagnolo è stato operato di appendicite ieri mattina ma oggi si è presentato nel paddock, seguendo la gara nei box). Dopo l’11° posto in qualifica, oggi il 18enne è arrivato a punti, con un ottimo 7° posto, che gli è valso il Driver of the Day, mettendo anche a segno diversi sorpassi e tenendo dietro Lando Norris e Hamilton, 9°. Sia Norris sia Hamilton hanno optato per dei primi stint lunghi sulle medie, prima di effettuare le soste nella seconda metà della gara. A chiudere la top 10 Nico Hulkenberg, che porta alla Haas il primo importante punto della stagione: anche lui ha scelto di non fermarsi per il pit all’inizio ed è stato aiutato dalla strategia, che ha visto il compagno di squadra Kevin Magnussen tenere dietro un gruppo di piloti per consentirgli di tornare in pista davanti quando si è fermato per il cambio gomme.
Undicesimo Alex Albon, nonostante delle belle manovre a metà gruppo, incluso un sorpasso su Yuki Tsunoda. Magnussen ha chiuso 12°, dopo aver preso due penalità di 10 secondi ciascuna. Unica Alpine al traguardo quella di Esteban Ocon, 13°, seguito da Tsunoda, dalla Williams di Logan Sargeant e da Daniel Ricciardo, 16°, protagonista anche di un testacoda nell’ultimo giro. Ultime alla bandiera a scacchi le Kick Sauber di Valtteri Bottas e Zhou Guanyu, 17° e 18°. Se Stroll si è ritirato, Pierre Gasly praticamente non è neppure partito, visto che si è ritirato subito dopo la partenza per un problema al cambio segalato nel giro di formazione.
Barbara Premoli