Quella di oggi nel GP degli USA è stata una delle vittorie più belle di Max Verstappen. Partito sesto, il tre volte campione ha lottato come se ci fosse ancora un Titolo in gioco, conquistando il 15° successo nella stagione e il 50° in carriera, a 26 anni. Il tutto tenendo a bada un lanciatissimo Lewis Hamilton, con una Mercedes finalmente all’altezza, e Lando Norris che si conferma un bel mastino.
Dopo una partenza tranquilla, Verstappen ha iniziato a infilare i rivali, prendendo il comando a metà gara passando Norris, che al via aveva avuto la meglio sul poleman Charles Leclerc. A pochi giri dalla fine, Hamilton, sulle medie, ha passato Norris prendendo il secondo posto e sembrava avere il passo per raggiungere l’olandese della Red Bull, ma sarebbe servito qualche giro in più. Norris ha tenuto dietro Carlos Sainz salendo per la quarta gara consecutiva sul podio, con Sergio Perez quinto, che sul finale ha passato Leclerc, che definire frustrato dopo questa gara è poco.
Settimo George Russell seguito dall’Alpine di Pierre Gasly, da Lance Stroll (un bel recupero per lui, partito dalla pitlane), con Yuki Tsunoda a chiudere la top 10 e a conquistare anche il punto bonus del giro veloce, importantissimo per l’AlphaTauri. Undicesimo Alex Albon nonostante la penalità di 5 secondi per i track limits (ma sarà investigato dopo la gara per aver commesso più volte la stessa infrazione) seguito dal compagno di squadra in Williams Logan Sargeant, dalla Haas di Nico Hulkenberg, dalle Alfa Romeo di Valtteri Bottas e Zhou Guanyu, da Kevin Magnussen e da Daniel Ricciardo. Tre i piloti che non hanno visto la bandiera a scacchi: Fernando Alonso, Oscar Piastri ed Esteban Ocon a causa di problemi tecnici sulle loro monoposto.
Il bello di questa gara? Che non è stata noiosa come la Sprint di ieri e le lotte in pista (anche se senza DRS sarebbe meglio, noi lo toglieremmo subito). E poi la prospettiva sul 2024: pensate se finalmente Verstappen e la Red Bull avessero dei veri rivali, se la Mercedes continuasse a crescere. E la Ferrari smettesse di fare esperimenti fallimentari: un quarto e un sesto posto non sono niente se oltretutto si pensa che Leclerc è partito dalla pole – ma malissimo. E lo scambio di posizioni con Sainz che dice che Norris va piano e “andiamo a prenderlo“. Si è visto come l’ha preso… E qualunque cosa esca sui comunicati o dalle dichiarazioni di piloti e Vasseur, secondo noi dietro le porte chiuse oggi si menano… altro che il “ne parliamo dopo“ detto via radio da Leclerc dopo l’ordine di lasciar passare il compagno di squadra. Fanno esperimenti perché siamo a fine stagione? A parte che c’è ancora in ballo il Costruttori, a Maranello forse hanno dimenticato il significato del termine “dignità“…
Barbara Premoli